Il testo è stato preparato in collaborazione con Giuseppe Bonghi, responsabile del sito “Biblioteca dei Classici Italiani” (http://www.classicitaliani.it/), e con Dario Zanotti, responsabile del sito “Libretti d’opera italiani” (http://www.librettidopera.it/).
Dall’incipit del libro:
Sono famose le guerre sostenute da’ Greci contro Xerse, sesto re degli Assiri. Aristide, capitano degl’Ateniesi valoroso e sagace, servì in quelle congionture molto bene alla Patria. Su questo principio istorico è piantata la Favola che costituisce l’intreccio del presente brevissimo Drama, fingendo che Arsinoe, moglie d’Aristide, sia prigioniera di Xerse, e ch’egli amandola tenti tirannicamente di possederla, servendosi del mezzo di Cireno, suo capitano, parimenti acceso per Arsinoe; che Aristide, per iscoprir la fede della moglie fingendosi Moro, siasi introdotto nella reggia di Xerse, onde nascono gli accidenti che si leggono. Per rendere più dilettevole il Drama, si finge che Carino e Bellide, servi d’Aristide e d’Arsinoe, fatti prigionieri colla padrona, s’innamorino fra di loro, ed indi s’uniscano in matrimonio.


