Dall’incipit del libro:
PANC. (Tre lettere di cambio oggi scadono, e conviene pagarle. Ma pagarle con che? Denari nello scrigno non ce ne sono. La roba conviene sostenerla per riputazione. Oh povero Pancrazio! siamo in rovina, siamo in precipizio; e perché? Per cagione di quello sciagurato di mio figliuolo). (da sé) Avete estratto il conto corrente con i corrispondenti di Livorno? (ad un Giovine)
PRIMO GIO. Sì signore, l’ho estratto.
PANC. Come stiamo?
PRIMO GIO. Ella deve quattromila pezze.
PANC. (Una bagattella!) E voi avete fatto il conto con quelli di Lione? (ad altro Giovine)
SECONDO GIO. L’ho fatto; e siamo in debito di seimila lire tornesi.
PANC. (Meglio!) E con la Germania, voi, come stiamo? (ad altro Giovine)
TERZO GIO. Con tremila fiorini si pareggia il conto.


