Il testo è stato preparato in collaborazione con Giuseppe Bonghi, responsabile del sito “Biblioteca dei Classici Italiani” (http://www.classicitaliani.it/), e con Dario Zanotti, responsabile del sito “Libretti d’opera italiani” (http://www.librettidopera.it/).
Dall’incipit del libro:
ROB.
Rosmira, addio. (in atto di partire)
ROSM.
Fermati, oh Dio! crudele.
Tu mi lasci? Perché?
ROB.
Da me che brami?
Già con nuovi legami
Il tuo cuor, la tua fede,
Altrui porgesti in dono;
E se mia più non sei, più tuo non sono.
ROSM.
Legge fatal del genitor crudele
Lega altrui la mia fé, non il mio core;
Tu il mio primiero amore,
Tu l’ultimo sarai:
Sempre t’adorerò qual t’adorai.
ROB.
Quest’inutile affetto
Forzati, o bella, a discacciar dal seno!
Oggi il prence s’attende
Che a te destina il padre tuo in consorte;
Segui pur la tua sorte,
Il nuovo sposo adora,
A me più non pensar: lascia ch’io mora.


