Dall’incipit del libro:
COL.
Compatitemi, signora, se entro in un proposito in cui non ci dovrei entrare; ma l’amore che ho concepito per la vostra persona, mi obbliga a farlo.
ELEON.
Cara Colombina, conosco che siete una buona giovine, e ho piacere nel trattenermi con voi. So che voi vorreste conoscermi, e che vi svelassi l’esser mio e le mie contingenze, ma questa è l’unica cosa, da cui vi prego di dispensarmi.
COL.
Non so che dire, mi avete prevenuta appunto di quello volea pregarvi. Sono sei giorni che alloggiate in questa locanda, e vi ho veduta tanto afflitta e addolorata, che ho desiderato sempre di saperne il motivo, affine di potervi in qualche conto giovare, se non altrimenti, almeno colle parole.
ELEON.
Assicuratevi che non è senza un forte motivo la mia tristezza; ma per ora ho risolto di non parlare. Aspetto ancora due giorni, per vedere se capita una persona qui in Roma, che vi dovea capitare, e poi dopo risolverò, e forse pria di partire vi farò quella confidenza che desiderate.
COL.
Roma è una città assai grande; come volete fare ad essere informata di tutti quelli che arrivano?


