Dall’incipit del libro:
BULGANZAR:
Quanto aspettar dovremo, che a Julfa apran le porte?
Quest’aria sul mattino pizzica troppo forte.
Per me poco mi cale, che ho le membra indurate;
Quest’aria in sul mattino pizzica troppo forte.
Per me poco mi cale, che ho le membra indurate;
Spiacemi per Ircana, che ha l’ossa delicate.
Povera disgraziata! poco non è che l’abbia
Il sonno ristorata in mezzo alla sua rabbia.
Tardano questa mane, mi par, più dell’usato
Gli Armeni ad escir fuori per irsene al mercato.
Vorrei, giacché venduta vuol essere costei,
Con qualche mercatante far presto i fatti miei,
Prima che dalla Corte la cosa si scoprisse,
E Tamas, o alcun altro, la femmina inseguisse.
Julfa, ove siam, due miglia è d’Ispaan distante,
Poco dall’altrui vista difendon queste piante.
Temo che se si avanza, e si fa chiaro il dì…
Ma s’aprono le porte; gli Armeni eccoli qui.
Vo’ per il suo vantaggio far tutto il poter mio;
Ma sopra un tal mercato vo’ guadagnare anch’io.


