Il testo è stato preparato in collaborazione con Giuseppe Bonghi, responsabile del sito “Biblioteca dei Classici Italiani” (http://www.classicitaliani.it/), e con Dario Zanotti, responsabile del sito “Libretti d’opera italiani” (http://www.librettidopera.it/).
Dall’incipit del libro:
Orazio di casa, cacciato da quattro che poi affiggono
su la porta un cartello, e partono.
ORAZ.
Piano, piano, signori,
Abbiate compassione
D’un pover galantuomo.
In camiscia restar sopra la strada
Degg’io con questo freddo?
Cotanta crudeltade in voi non credo.
Andate alla malora.
Ecco dove alla fin m’hanno ridotto
Il giuoco rio, la crapula, i bagordi.
Ma che dirà mia moglie
Quando questo saprà? Pur troppo anch’essa
Con le sue tante mode e tante gale
Fu in gran parte cagion di questo male.
Ma non vorrei al certo
Ch’ella mi ritrovasse in questo stato;
Vuò batter da Cecchina mia sorella.


