Il testo è stato preparato in collaborazione con Giuseppe Bonghi, responsabile del sito “Biblioteca dei Classici Italiani” (http://www.classicitaliani.it/), e con Dario Zanotti, responsabile del sito “Libretti d’opera italiani” (http://www.librettidopera.it/).
Dall’incipit del libro:
PANCR.
Vieni fra le mie braccia, amato figlio.
Ma no, degno non sei
Della mia tenerezza. All’amor mio
Non corrispondi, no. Sei giorni sono
Che in Venezia sei giunto, ed oggi solo
A me veder ti lasci? Ah figlio amato,
Quanto piansi per te! Sei un ingrato.
LIND.
Padre, amor fu cagione
Della mancanza mia.
PANCR.
Ma se Cupido
Ha ferito il tuo cor, perché non dirlo?
Sai pur quanto ch’io t’amo;
Sai pur ch’io solo bramo
Di vederti contento.
LIND.
Pur troppo a mio rossor me lo rammento.
PANCR.
Chi è la bella che adori?
LIND.
Ella è la figlia
Del conte Baccellone.


