Dall’incipit del libro:
RIC. Ehi!
CEC. Signore.
RIC. Dal cielo sparita è ancor l’aurora?
CEC. No, mio signore, il sole non è ben sorto ancora.
RIC. Che hai, che sonnacchioso mi sembri oltre il costume?
T’avvezzai da bambino a sorgere col lume;
Ora che coll’etade in te la ragion cresce,
Lasciar le oziose piume sollecito t’incresce?
Figlio, che con tal nome, quantunque servo, io chiamo
Te giovane discreto, che hommi educato ed amo,
Questa sollecitudine, che coll’esempio insegno,
Rende più pronti gli uomini all’opre dell’ingegno;
E se cangiare aspiri in meglio un dì la sorte,
Odia il soverchio sonno, ch’è fratel della morte.


