Scritta nel 1750, con sottotitolo (e argomento) “La suocera e la nuora”, mette in ridicolo, insieme alla figura del capo famiglia antiquario dilettante ma sprovveduto, quella dei nobili senza denari e dei borghesi con “el fumo della nobiltà”.

Dall’incipit del libro:

ANSELMO Gran bella medaglia! questo è un Pescennio originale. Quattro zecchini? L’ho avuto per un pezzo di pane.
BRIGHELLA Lustrissimo (con vari fogli in mano).
ANSELMO Guarda, Brighella, se hai veduto mai una medaglia più bella di questa.
BRIGHELLA Bellissima. De medaggie no me ne intendo troppo, ma la sarà bella.
ANSELMO I Pescenni sono rarissimi; e questa pare coniata ora.
BRIGHELLA Gh’è qua ste do polizze…
ANSELMO Ho fatto un bell’acquisto.
BRIGHELLA Comàndela, che vada via?
ANSELMO Hai da dirmi qualche cosa?
BRIGHELLA Gh’ho qua ste do polizze. Una del mercante da vin, e l’altra de quello della farina.
ANSELMO Gran bella testa! Gran bella testa! (osservando la medaglia).
BRIGHELLA I xé qua de fóra, i voleva intrar, ma gh’ho dito che la dorme.
ANSELMO Hai fatto bene. Non voglio essere disturbato. Quanto avanzano?
BRIGHELLA Uno sessanta scudi, e l’altro cento e trenta.

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titolo:
La famiglia dell'antiquario
titolo per ordinamento:
famiglia dell'antiquario (La)
autore:
opera di riferimento:
"La famiglia dell'antiquario" Signorelli editore, Milano, 1963
licenza:

data pubblicazione:
18 ottobre 1996
opera elenco:
F
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Claudio Paganelli, paganelli@mclink.it
revisione:
Claudio Paganelli, paganelli@mclink.it