Dall’incipit del libro:
Eccomi a dar principio alla stampa del nuovo corso di mie Commedie, scritte per il Teatro che dicesi di San Luca in Venezia, della Nobilissima Casa Patrizia de’ Vendramini.
Quantunque questa Commedia, che ha per titolo la Sposa Persiana, sia stata la terza da me composta nel primo anno del nuovo impegno, voglio ch’ella occupi il primo luogo, in grazia, non dirò del suo merito, ma della sua fortuna. Alcuni vi furono fra i spettatori, che, non contenti di repplicatamente vederla, mi vollero far l’onore di scriverla dai Palchetti; il che riuscì loro di fare in più, e più volte, che provati si sono. Videsi, dopo, passare di mano in mano copiata, e ricopiata, a tal segno, che pochi eran quelli, che non l’avessero, tutti però scorretta, come l’avean potuta rapir di volo e sempre più rovinata nel ricopiarla. Più volte mi hanno minacciata la stampa, a Trento, a Lucca, ed altrove; ma si è avuto qualche rispetto per me.


