Dall’incipit del libro:
Chi fa il Poeta Comico per professione, di tutto dovrebbe essere infarinato. Arti, scienze, professioni, costumi, leggi, nazioni: tutto può essere soggetto di Commedia, o per deridere il vizio, o per esaltar la virtù, che il buono ed il cattivo di ciascheduna cosa costituisce. Io sono ignorante in tutto, e se fosse vero che di tutto sapessi un poco, sarebbe anche verissimo che niuna cosa perfettamente saprei. Nelle mie Commedie non sfuggo l’incontro di ragionare di tutto, in quella maniera ch’io farei se fossi in un caffè, in una conversazione: qualche cosa si dice per aver letto, alcuna se ne dice per averla sentita dire. Quando occorrono, non mancan libri; si dice la sua opinione, senz’obbligo di sostenerla. Circa alle passioni ognuno, poco più poco meno, le prova dentro di sé. Gli effetti di queste si vedono alla giornata. Casi ne abbiamo continuamente, accidenti nascono da commedia spessissimo.


