Dall’incipit del libro:
PANC. Signor Dottore, adesso si leggerà il testamento del quondam signor Petronio vostro fratello, e se voi sarete l’erede, o se voi sarete il tutore di Rosaura sua figlia, son pronto a darvi tutto, fino a un picciolo. Egli è morto in casa mia, ma è morto in casa di un galantuomo. Siamo stati compagni di negozio, e ci siamo amati come due fratelli. Gli sono stato fedele in vita, gli sarò fedele anche dopo morte; e mi scoppia il cuore nel pensare che il cielo mi ha tolta la cosa più cara che aveva in questo mondo. Signor notaro, apra il testamento e lo legga.
DOTT. Non vi era bisogno che mio fratello gettasse via de’ quattrini per far testamento. L’erede è sua figlia; ed io, come più prossimo parente, son quello che l’ha da custodire.
FLOR. Io son figlio d’una sorella del signor Petronio, ed ho delle pretensioni contro la sua eredità; s’egli mi ha destinata sua figlia per moglie, come mi aveva lusingato di fare, tutto sarà accomodato.


