Duilio Gigli nacque a Sansepolcro nel 1878, da Torquato e Anna Belli. Per inquadrare l’ambiente in cui Duilio crebbe ricordiamo che il padre (1845-1936), nato anch’egli a Sansepolcro, studiò scienze chimiche a Pisa. Fu docente di Chimica farmaceutica e tossicologica presso l’Università degli Studi di Pavia e fu per molti anni capo del laboratorio chimico comunale. Pubblicò molti articoli per la rivista scientifica “Chemiker Zeitung”. Aveva un grande amore per la musica e la poesia oltre ad essere un convinto patriota italiano. Nel 1867 seguì Garibaldi nella campagna per la conquista di Roma e nel 1915 si offrì volontario per combattere nella Grande Guerra.
Dopo gli studi classici a Pavia, Duilio si iscrisse alla Scuola normale superiore di Pisa e si laureò in matematica sotto la direzione di Luigi Bianchi.
Le ricerche per la tesi furono la base del suo primo lavoro scientifico in cui presentò un’estensione agli spazi curvi dei teoremi di Eugenio Beltrami: Superfici elicoidali e rigate dello spazio ellittico. L’articolo comparve nel 1900 in “Rendiconti del R. Istituto lombardo di scienze e lettere” (s. 2, XXXIII, pp. 1-7). A Pisa seguì un anno di perfezionamento all’Università, poi divenne assistente. Dal 1910 insegnò presso il liceo Foscolo di Pavia, a Portoferraio, a Forlì, a Sondrio, a Sassari e di nuovo al Foscolo di Pavia, dove divenne vicepreside.
La sua attività era dunque divisa tra la ricerca e la didattica, che assorbì la maggior parte delle sue forze e del suo tempo ma che lo onorò di tre promozioni per merito. Per molti anni fu libero docente di analisi algebrica e poi titolare della cattedra di matematica presso l’Università di Pavia, tenendo gli incarichi di algebra e geometria analitica, di analisi infinitesimale e di geometria analitica.
Fu condirettore dell’Enciclopedia delle matematiche elementari con Luigi Berzolari e Giulio Vivanti. Per quest’opera scrisse tre saggi di grande interesse sui fondamenti dell’aritmetica e sul concetto di numero: Aritmetica generale (I, 1, Milano 1929, pp. 81-212), Aritmetica pratica, in collaborazione con Ettore Bortolotti (I, 1, pp. 213-268), Teoria della misura, in collaborazione con Luigi Brusotti (II, 1, ibid. 1936, pp. 119-174). I temi trattati vanno dai numeri naturali ai numeri assoluti, relativi e complessi, analizzati anche da un punto di vista logico, al problema della numerazione strumentale e dei sistemi di numerazione, alla teoria delle grandezze commensurabili e incommensurabili con la considerazione delle relazioni con l’analisi infinitesimale. Per quanto riguarda il concetto di numero, Gigli si rifaceva direttamente all’aritmetica di Giuseppe Peano e cercava di utilizzare le indagini sui fondamenti nell’insegnamento.
La preparazione di un’enciclopedia italiana di matematica elementare fu approvata dalla Società “Mathesis”, la prima associazione italiana di docenti di matematica, già nel 1909, e il progetto fu poi visto con favore anche in altri paesi tanto che sembrò auspicabile pubblicare un’edizione tedesca contemporaneamente all’originale italiana. L’iniziativa fu avviata immediatamente e ne venne annunciata la futura pubblicazione nel 1916. Tuttavia la prima guerra mondiale ne ritardò l’uscita in tedesco tanto che il primo volume venne edito solo nel 1932.
Nelle Lezioni di aritmetica e di algebra elementare (I-III, Pavia 1914, a uso delle scuole secondarie superiori), il matematico aveva scritto di essersi “sforzato di far sì che i numeri fossero ancora numeri di cose o rapporti di grandezze a grandezze” e di aver “voluto che le relazioni di eguaglianza e disuguaglianza d’una certa operazione che si può fare con collezioni di cose o fra grandezze, ed il sommar numeri rimanesse l’immagine d’una certa operazione che si può fare con collezioni di cose o con grandezze” (I, pp. IV s.). Tuttavia, pur rendendo omaggio alla ricerca di Gigli ed al suo tentativo di divulgazione, la semplicità non fu sempre la qualità principale delle sue spiegazioni e dimostrazioni. Così il suo lavoro sarà sempre letto con interesse da matematici o insegnanti con una familiarità con l’aritmetica generale.
Fu collaboratore delle Questioni riguardanti le matematiche elementari, a cura di Federigo Enriques, per cui scrisse l’articolo Dei numeri complessi a due e più unità (Bologna 1912, pp. 1-146). Qui, dopo un’indagine storica sulle origini della teoria dell’immaginario e un’analisi del teorema fondamentale dell’algebra, diede una presentazione originale e generale della teoria dei numeri a n unità. Collaborò anche alla stesura di alcune voci per l’Enciclopedia Italiana di scienze, lettere ed arti Treccani.
Duilio Gigli morì a Pavia nel 1933.
Scritti:
Fra le sue pubblicazioni sono ancora da ricordare:
- Sulle somme di n addendi diversi presi fra i numeri 1, 2, … m, in “Rendiconti del Circolo matematico di Palermo” (1902, XVI, pp. 1-6);
- La matematica nei licei, in “Rivista d’Italia” (1905, VIII, 7, pp. 1-11);
- Dei numeri trascendenti (Pavia 1923, pp. 1-68);
- Riflessioni sui principii dell’aritmetica, in “Annuario del R. Liceo di Pavia” (1925-26, III, pp. 215 ss.);
- Definizioni in matematica, in “Annuario del R. Liceo di Pavia” (1926-27, IV, pp. 1-8)
Fonti:
- F.G. Tricomi, Matematici italiani del primo secolo dello Stato unitario, in “Atti della Accademia delle scienze di Torino”, s. 4, I (1961), p. 59.
- J .J. O’Connor and E. F. Robertson, Duilio Gigli, School of Mathematics and Statistics University of St Andrews, Scotland, 2018
https://mathshistory.st-andrews.ac.uk/Biographies/Gigli/ - Enrico Giannetto, GIGLI, Duilio, Dizionario Biografico degli Italiani – Volume 54 (2000
https://www.treccani.it/enciclopedia/duilio-gigli_(Dizionario-Biografico) - Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Duilio_Gigli
Note biografiche a cura di Claudia Pantanetti, Libera Biblioteca PG Terzi APS
Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)
- Definizioni in matematica
Il matematico Gigli in questo breve articolo si chiede "Vi è dunque in Matematica un problema della definizione? E, precisamente, v’è forse un problema della definizione, per il quale si debba concedere che si hanno questioni dove i matematici davvero non sanno di che cosa parlano?"