Traduzione dall’inglese di Nicolò Bettoni.
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Dall’incipit del libro:
Dopo avere per più di sei secoli tenuto dietro ai vacillanti sovrani di Costantinopoli e della Germania, ora risalendo all’epoca del regno d’Eraclio, mi trasferirò sulla frontiera orientale della monarchia greca. Mentre lo Stato s’impoveriva colla guerra di Persia, e straziata era la Chiesa dalla Setta di Nestorio e da quella dei Monofisiti, Maometto, colla spada in una mano e coll’Alcorano nell’altra, fondava il suo trono sulle ruine del Cristianesimo e di Roma. I talenti del Profeta arabo, i costumi del suo popolo e lo spirito della sua religione sono tra le cagioni che hanno operato il decadimento e l’ultimo crollo dell’impero d’Oriente; e la rivoluzione che ne seguì, e che si può noverare fra le più memorabili che impressero nelle varie nazioni del Globo un carattere nuovo e permanente, ci presenterà uno spettacolo ben degno de’ nostri sguardi. La penisola d’Arabia raffigura tra la Persia, la Siria, l’Egitto e l’Etiopia una specie di vasto triangolo con faccie irregolari.




