Traduzione dall’inglese di Nicolò Bettoni.
Il testo è tratto da una copia in formato immagine presente sul sito The Internet Archive (http://www.archive.org/). Realizzato in collaborazione con il Project Gutenberg (http://www.gutenberg.org/) tramite Distributed proofreaders (http://www.pgdp.net/).
Dall’incipit del libro:
Dopo avere i Cristiani distrutto il Paganesimo ben poteano godersi in santa pace un trionfo che liberati li avea da tutti gli avversari; ma un seme di discordia germogliava nel loro seno; quindi furono più ardenti a cercar la natura del Fondator della Religione, che a porne in pratica le leggi. Ho di già osservato che alle dispute sulla Trinità tennero dietro quelle dell’Incarnazione, scandalose del pari per la Chiesa; del pari funeste allo Stato, ma più minuziose ancora in origine e più durevoli negli effetti. Questo capitolo narrerà una guerra religiosa di dugento cinquant’anni, ed ho intenzione di esporre qual fu lo scisma ecclesiastico e politico delle Sette d’Oriente, e di preparare la storia delle contese loro tanto romorose e sanguinarie, premettendo brevi ricerche sulla dottrina della Chiesa primitiva3. I. Zelanti, com’era ben giusto, dell’onore dei primi proseliti della lor religione, furono i Cristiani4 inclinati a credere a seconda del desiderio e della speranza loro, che gli Ebioniti, o per lo meno i Nazarei non si fossero segnalati in altro che nella ostinata lor perseveranza a praticare il culto di Mosè.




