Dall’incipit del libro:
Gli dei di Ausonia se ne andarono, ed il suo cielo con essi! – esclamò Giacomo Boswell1, fiore di galantuomo inglese, levando la faccia in alto e ricevendovi bravamente in mezzo uno sbuffo di acqua piovana. Il vetturino che lo menava, non intendendo bene codesta dotta esclamazione, tacque e, seduto alla peggio su le stanghe del calesse, continuò a toccare il cavallo perchè accelerasse il passo. Il signor Giacomo, tra lamentoso e stizzito, ripigliò a proferire più forte: – Ed è egli questo il tanto vantato cielo d’Italia?
Allora poi il vetturino non si potè più reggere; e quantunque la domanda non fosse volta a lui, bensì a tutto il genere umano, egli, a ragione reputandosi particola di questo genere, pensò gli spettasse il diritto di rispondere per tutti, ed invero rispose: – Sia benedetto! io glielo aveva pure avvisato innanzi di partire da Pisa: l’acqua è in terra, ma vostra signoria che cosa ha saputo replicarmi? «Non importa.» Lo ha ella detto, sì o no? Adesso, se ciò che si prevedeva accadde, non ci rimane a fare altro che quello che mi lasciò detto mio padre.
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