Si ringrazia Carlo Sintini, proprietario dell’opera originale, di aver collaborato alla sua riproduzione e diffusione.
Dall’incipit del libro:
Una ridente e poetica fantasia, educata dai vezzi e dalle brillanti imagini mitologiche, potrà come avvenne in Albano creare anacreontici dipinti simili alla danza degli Amori, alla reggia di Venere; potrà abbellire di graziosissimi concetti quadri boscherecci e scene domestiche: ma se non sollevasi alla contemplazione de’ misteri del cristianesimo, e non s’ispira alla Bibbia, se non si scalda potentemente alla Religione dell’Amore Divino, verrà meno allorchè pretende effigiare la Madre-Vergine e il suo Figlio. Albano era tutto dedito alle poesie profane: una letteratura adulatrice vaga di allegorie regnava per tutto, e seco traeva le belle arti. Non faccia dunque maraviglia, se i temi sacri trattati a quell’epoca, anche dai più grandi ingegni, serbano appena un alito di quell’aura celeste che tanto si diffondea dai quadri religiosi, ispirati da una fede viva e sincera e da superne speranze in secoli meno corrotti da un lusso esorbitante e da una mollezza vigliacca.


