Carme alla morte e altri canti inediti

Dall’incipit del libro:

Sulle tue cime di granito, io sento
Di libertade l’aura, e non nel fondo
Corruttor delle Reggie, o mia selvaggia
Solitaria Caprera. I tuoi cespugli
Sono il mio parco, e l’imponente masso
Dammi stanza sicura ed inadorna,
Ma non infetta da servili. I pochi
Abitatori tuoi ruvidi sono,
Come le roccie che ti fan corona,
E come quelle alteri ed isdegnosi
Di piegar il ginocchio. Il sol concento
S’ode della bufera in questo asilo,
Ove né schiavo né tiranno alberga.
Orrido è il tuo sentier, ma sulla via
Dell’insolente cortigiano il cocchio
Non mi calpesta, e l’incontaminata
Fronte del fango suo vil non mi spruzza.
Io l’Infinito qui contemplo1, scevro
Dalla menzogna, ed allor quando l’occhio
Mi si profonda nello spazio, a Lui
Che il seminò di Mondi, un santuario
Erger sento nell’anima: scintilla
Vicinissima al nulla, ma pur parte
Di quel tutto supremo. Oh! sí di Dio,
Sí! particella dell’Eterno sei,
Anima del proscritto!

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titolo:
Poema autobiografico (dall'autografo)
sottotitolo:
Carme alla morte e altri canti inediti
titolo per ordinamento:
Poema autobiografico (dall'autografo)
autore:
opera di riferimento:
“Poema Autobiografico (dall'autografo) Carme alla morte e altri canti inediti”, di Giuseppe Garibaldi; pubblicati da G. E. Curatolo; Nicola Zanichelli; Bologna, 1911
cura:
Giacomo Emilio Curatulo
licenza:

data pubblicazione:
22 gennaio 2007
opera elenco:
P
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Paolo Alberti, paoloalberti@iol.it
Catia Righi, catia_righi@tin.it
pubblicazione:
Claudio Paganelli, paganelli@mclink.it
revisione:
Paolo Oliva, paulinduliva@yahoo.it