I testi faustiani nelle traduzioni ottocentesche di Giovita Scalvini (per la I parte, 1835) e Giuseppe Gazzino (per la II parte, 1857).

Dall’incipit del libro:

Il Direttore.
Voi due che solete essere il mio consiglio e il mio ajuto, su ditemi: che sperate voi in paese tedesco dalla nostra impresa? Io ho gran desiderio di dare nel talento della moltitudine, da che in ultimo ella vive e lascia vivere. Le travi sono confitte, inchiodate le tavole, ogni cosa in pronto, e ciascuno si promette una lieta e magnifica festa. Già seggono cheti, con sopracciglia inarcate e vogliosi di fare le maraviglie. Ben io so quello che ne rende benevoli i più, e nondimeno io non sono mai stato in più dura irresoluzione. Perché è il vero che costoro non sono gran fatto usi alle squisitezze, ma hanno pur letto tanto che è uno spavento. Come ne usciremo adunque? come troveremo alcuna cosa che abbia novità e nel tempo medesimo non sia sciocca? Ché il vo’ pur dire, a me il popolo piace oltremodo quando il veggo traboccarsi a torrenti verso il nostro casotto, e urtando e sbuffando voler di forza insaccarne la porta, come se la fosse quella del cielo.

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titolo:
Faust
titolo per ordinamento:
Faust
autore:
opera di riferimento:
"Faust", di Johann Wolfgang Goethe; introduzioni all'opera e alle scene di Mario Apollonio; note di Renato Maggi; traduzione di G. Scalvini (per la I parte) e di G. Gazzino (per la II parte); collezione "I classici popolari"; Edizioni Bietti; Milano, ca 1960
licenza:

data pubblicazione:
29 dicembre 2005
opera elenco:
F
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Ferdinando Chiodo, f.chiodo@tiscalinet.it
pubblicazione:
Claudio Paganelli, paganelli@mclink.it
Alberto Barberi, collaborare@liberliber.it
revisione:
Marina Pianu, marina.pianu@gmail.com
traduzione:
Giovita Scalvini e Giuseppe Gazzino