Dall’incipit del libro:
La seduta dell’Istituto di Francia, del 22 febbraio 1830, è stata il teatro di un avvenimento significante, del quale devono essere necessariamente importanti le conseguenze. In quel santuario delle scienze, dove tutto segue in presenza di un pubblico numeroso, e con perfetta convenienza di modi, dove le parole hanno l’impronta di un carattere di moderazione che suppone un poco di quella dissimulazione che si trova nelle persone educate, dove i punti di litigio sono piuttosto lasciati in disparte che non discussi; in quel santuario appunto è sorta una discussione, che potrebbe veramente diventare una contestazione personale, ma che, veduta da vicino, ha una importanza ben maggiore. Quel perpetuo conflitto che da tanto tempo divide il mondo dei dotti in due partiti, era per così dire latente fra i naturalisti francesi e li divideva senza che essi stessi lo sapessero; questa volta è scoppiato con una violenza singolare.


