Pubblicato nel 1975, il romanzo narra la vicenda umana e spirituale di un giovane neofascista che crede onestamente nelle sue idee, ma che – trovandosi in disaccordo con il suo partito nel momento in cui deve optare per il referendum sul divorzio – entra in crisi, cominciando a dubitare dei propri convincimenti.
Dall’incipit del libro:
Permettete che mi presenti? Rodolfo Izzo. Da Lecce. Ma sono cresciuto a Milano. Già, il solito
“complesso di inferiorità” del meridionale che vuole atteggiarsi a settentrionalizzato. Se penso agli
sberleffi dei miei compagni di scuola, quando a sedici anni venni a frequentare l’istituto commerciale a Milano, a causa del mio accento leccese…Che è rimasto, non c’è niente da fare. Imposto, a volte, il mio parlare con piglio e tonalità milanese. Specie nelle frasi interrogative non è difficile. Ma non è questione di accento, si tratta di fonetica. O di fonazione, se più vi piace (che, fra l’altro, è più esatto).



