Un uomo (Corrado), condannato all’ergastolo per l’uccisione del fratello della moglie, che si opponeva al suo matrimonio, dopo tredici anni di reclusione fugge e ritrova la moglie: Rosalia. Questa, rimasta sola e in miseria a seguito dell’arresto del marito, è ora occupata presso un medico, Arrigo, dove si occupa di allevare la propria figlia, che però è creduta la figlia del medico, sua coetanea, morta neonata insieme alla moglie. Il medico aveva proposto questa finzione per salvare Rosalia e la figlia dalla miseria e dal disonore.
Corrado in un primo tempo vorrebbe riprendersi moglie e figlia, ma poi, comprendendo che il loro bene è nella vita che conducono, le sciglie dall’indissolubile legame matrimoniale col proprio suicidio.
Sinossi a cura di Claudio Paganelli
Dall’incipit del libro:
Scena prima
Don Fernando e Agata.
FERNANDO Dunque mi avete riconosciuto subito?
AGATA Subito: come si possono dimenticare le fattezze di un giovane, quando lo si è allattato?
FERNANDO Dite piuttosto che aveva quindici anni, almeno, allora che l’abate, mio zio, mi mandò in Catania agli studi, per cui…
AGATA Ma da quell’epoca molto tempo è trascorso. Non vedete, don Fernando mio, come mi
sono invecchiata? Voi, all’incontro, siete sempre giovane.
FERNANDO È forse per questo, che vedutomi appena, mi squadraste con tanta meraviglia,
sclamando: “Ancora lo stesso?”
AGATA Eh no! La mia esclamazione che riguardava solamente lo stato vostro, voleva dire:
“Sempre secolare!”
FERNANDO Ah, ora capisco. La mia buona nutrice sperava di rivedermi canonico, prelato – è
vero?
AGATA Sí mi ero raccomandata tanto a san Gennaro!


