Dall’incipit del libro:
Il Risorgimento italiano è ricordato nei suoi eroi. In questo libro mi propongo di guardare il Risorgimento contro luce, nelle piú oscure aspirazioni, nei piú insolubili problemi, nelle piú disperate speranze: Risorgimento senza eroi. Il dramma del Risorgimento è nei tormenti della sua preparazione e della sua mancata preparazione. È materia per quelli che si sono scelta la parte dei precursori, dei disperati lucidi, dei vinti che non avranno mai torto perché nel mondo delle idee sanno far rispettare le distanze anche ai vincitori delle sagre di ottimismo. La storia è infallibile nel vendicare gli esuli, i profeti disarmati, le vittime delle allucinazioni collettive. Anzi prima della storia, questi fanatici della verità, paghi della solitudine, sanno vendicarsi da sé. Ho scelto per la mia storia un centro d’osservazione che mi permettesse di vedere lontano e senza che fosse per ciò troppo frequentato: il Piemonte. Cosí ho potuto offrire delle indagini personali, logicamente connesse in modo che il quadro fosse completo senza che io dovessi riassumere risultati già noti e giudizi correnti. Dei personaggi e degli episodi piú discussi ho preferito parlare soltanto per cenni.

