Dall’incipit del libro:
Don Pietro di Toledo nacque in Alva di Tormes del Regno di Castiglia nell’anno 1484 da D. Federico di Toledo, II Duca d’Alva, e D. Isabella Zuniga figliuola del Duca di Bedmar, donna non men grande per valor d’animo, che alta di corpo e di leggiadre fattezze, tanto che piacevolmente soleva dire, che era venuta ad ingrandire i corpi di Casa d’Alva, li quali erano di piccola statura. Fu nella sua fanciullezza dato D. Pietro ad allevare sotto buoni Maestri nello studio delle lettere, ma conosciutosi, che non molto vi riusciva, e che la sua inclinazione era più nelle cose agibili, che nelle speculazioni delle Scuole, il Duca padre lo pose per paggio nella Corte del Re Cattolico, da cui, ancorchè fanciullo, attentamente osservando le sue geste e raccogliendo le parole, che uscivano dalla bocca di quel savio Re, apprese l’arti della prudenza e del senno; ed ingegnandosi negli esercizi di cavalleria superar gli altri Cortigiani suoi pari, così in servire il Re, come in comparir bene ne’ torneamenti, nelle giostre, e negli altri trattenimenti del Palazzo, divenne non pur sopra tutti gli altri caro al Re, ma peritissimo nell’esercizio di cavalcare e di giostrare, tanto che in Ispagna ebbe nome di gran Toriatore; onde avvenne, che venuto per Vicerè in Napoli, introducesse fra noi il giuoco de’ Tori, e tante altre giostre e tornei, che sovente nel suo governo faceva replicare.

