Dall’incipit del libro:
Morto Federico, prese immantenente il governo di questi Regni Manfredi suo figliuolo, lasciato dal padre per l’assenza di Corrado, ch’era in Alemagna, Balio e Governadore de’ medesimi con assoluto potere ed autorità. Manfredi fu un Principe, in cui s’univano tutte le doti e virtù paterne, e lo Scrittor Anonimo delle sue gesta, dice essere stato chiamato Manfredi, perch’egli era la mano e la mente di Federico. Egli nudrito nella Camera imperiale, e careggiato, e tenuto in pregio dal padre più degli altri figliuoli, crebbe colle medesime idee; ed avrebbe certamente emulato la gloria e la grandezza paterna, se la sorte l’avesse fatto nascere suo figliuol primogenito, e di legittimo matrimonio; ma preferendo l’ordine della successione Corrado primo nato, al quale fu conforme il paterno testamento, Federico non potè far altro, che ammetterlo alla successione in mancanza di Corrado, e d’Errico senza figliuoli, e durante l’assenza del primo, lo creò Balio in Italia e nel Regno di Sicilia.
Nel raccontar le vicende di questo Principe, e’ suoi generosi fatti, mi valerò dell’Anonimo Scrittor contemporaneo, la di cui Cronaca si legge ora impressa ne’ volumi dell’Ughello, e la autorità sua è riputata grandissima, non pure da Agostino Inveges, dal Tutini, e da altri più moderni Scrittori, ma anche da Oderico Rainaldo ne’ suoi Ecclesiastici Annali. Narra adunque questo Scrittore, che gli andamenti, e le virtù di Manfredi furono cotanto conformi a quelle del padre, che ancorchè la morte de’ Principi soglia negli Stati sovente esser cagione di gravissimi turbamenti, nulladimanco per la prudenza di Manfredi non fu veduto interrompimento alcuno, come se un medesimo spirito governasse: non si vide nè alla Corte, nè tra gli Ufficiali mutazione; ed avendo fatto gridare il nome del Re Corrado nel regno di Puglia, mandò Errico suo fratel minore a governar in sua vece la Sicilia e la Calabria, perchè i Siciliani e’ Calabresi, veduta la regal persona di Errico, si contenessero nell’ubbidienza, e lo riputassero come l’istessa persona di Federico.

