Traduzione di Giuseppe Torelli.

Dall’incipit del libro:

Segna la squilla il dì, che già vien manco;
Mugghia l’armento, e via lento erra e sgombra;
Torna a casa il bifolco inchino e stanco,
Et a me lascia il mondo e a la fosc’ombra.

Già fugge il piano al guardo, e gli s’invola,
E de l’aere un silenzio alto s’indonna,
Fuor ‘ve lo scarabeo ronzando vola,
E un cupo tintinnir gli ovili assonna;

E d’erma torre il gufo ognor pensoso
Si duole, al raggio de la luna amico
Di chi, girando il suo ricetto ombroso,
Gli turba il regno solitario antico.

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titolo:
Elegia di Tommaso Gray poeta inglese da esso scritta in un cimitero campestre tradotta in versi italiani
titolo per ordinamento:
Elegia di Tommaso Gray poeta inglese da esso scritta in un cimitero campestre tradotta in versi italiani
autore:
opera di riferimento:
Elegia di Tommaso Gray poeta inglese da esso scritta in un cimitero campestre tradotta in versi italiani/ traduzione di Giuseppe Torelli. - Londra : T. Gardiner, 1798
licenza:

data pubblicazione:
13 marzo 2009
opera elenco:
E
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Stefano D'Urso, mc6008@mclink.it
pubblicazione:
Catia Righi, catia_righi@tin.it
revisione:
Paolo Alberti, paoloalberti@iol.it
traduzione:
Giuseppe Torelli