Estratto dalla Rivista di filosofia scientifica, Serie 2a, Anno VII, Vol. VII, gennaio 1888.
Dall’incipit del libro:
Mentre dal punto di vista della fisica e della meccanica, si può chiamare lavoro ogni movimento organico ed inorganico, dal punto di vista esclusivamente biologico, invece, si usa soltanto chiamare con questo nome quella peculiar forma dell’energia che si esplica nello attendere all’adempimento della funzione economica; la quale, come ben osserva un mio illustre e venerato Maestro, «è quella che viene a provvedere agli esseri che la eseguono ogni cosa necessaria o utile alla conservazione dell’esistenza». Ora, fra le principali manifestazioni dell’attività economica, è certamente da annoverare l’industria; la quale, però, nelle sue forme primitive è ben lungi dall’essere esclusiva proprietà dell’uomo: i tipi sociali classici dell’alveare e del formicaio, fra gli imenotteri, nonchè la perfezione raggiunta dal lavoro in talune colonie dei mammiferi — specialmente presso i castori, — informino.


