Thomas HardyThomas Hardy è uno dei grandi romanzieri di lingua inglese del periodo vittoriano; accanto a lui si ergono le figure immortali, solo per citarne alcune, di Charles Dickens (1812 – 1870), William Makepeace Thackeray (1811 – 1863), le sorelle Brontë in particolare Emily (1818 – 1848), George Eliot (1819 – 1880) – si ricordi il suo Middlemarch (1874). Nel comporre i suoi romanzi poi Hardy ebbe anche certamente presenti i capolavori di due autori del ‘700: Pamela, o la virtù premiata (1740) di Samuel Richardson (1689 – 1761) e Il vicario di Wakefield (1766) di Oliver Goldsmith (1730 – 1774).

Purtroppo esistono pochissime traduzioni italiane fuori dal diritto d’autore di molte delle opere delle scrittrici e scrittori citati come anche dei romanzi di Hardy. In particolare Hardy è stato ‘scoperto’ al di fuori del Regno Unito molto più tardi rispetto ai suoi contemporanei perché considerato uno scrittore pessimista e le sue opere furono tacciate di immoralità. In patria i suoi romanzi, pur mal visti dalla critica vittoriana e dalla upper class, ebbero un buon seguito di lettrici e lettori, proprio perché raccontavano le difficoltà della vita di ogni giorno della lower e della middle class.

Thomas Hardy nacque nel 1840 ad Higher Bockhampton, nei pressi di Dorchester (Dorset). La famiglia era modesta. Il padre Thomas (1811 – 1892) era uno scalpellino e piccolo costruttore ed aveva la passione della musica, passione che trasmise a Thomas che imparò presto a suonare il violino. Dalla madre, Jemima Hand (1813 – 1904), ereditò la passione per la letteratura. La famiglia era anglicana, ma non particolarmente osservante. Il ragazzo frequentò la chiesa, dove suo padre e suo zio accompagnavano il rito con la musica, ma non studiò nella scuola locale della Chiesa d’Inghilterra. Ebbe due fratelli: John sarà al fianco di Wellington nella guerra combattuta nella penisola iberica da Spagna, Portogallo e Regno Unito contro le forze d’invasione del Primo Impero francese (1807 – 1814); Bob combatterà con Nelson a Trafalgar.

Il giovane Thomas frequentò le scuole a Dorchester, dove imparò anche il latino, e nel 1856 divenne apprendista di un architetto locale, trovandosi a lavorare fianco a fianco con il padre. Nel 1862 si trasferì a Londra dove frequentò il King’s College e presto entrò come assistente nello studio di un importante architetto; nonostante numerosi riconoscimenti professionali, Hardy non prese mai la laurea. Egli non si sentì mai a suo agio a Londra; egli era perfettamente conscio delle differenze di classe e di appartenere ad un ceto rurale, inferiore. In questo periodo si interessò alle opere di John Stuart Mill (1806 – 1873), rimanendo in particolare colpito dalla lettura del saggio On Liberty (1859. Sulla libertà).

La professione di architetto non era però il suo primo interesse. Negli anni londinesi, molto vivaci culturalmente, l’incontro con lo scrittore George Meredith (1828 – 1909) fu fondamentale per incoraggiare in Hardy la passione per la letteratura e a spingerlo verso una carriera di romanziere. Sono anni nei quali Hardy lesse le opere di Charles Darwin, Auguste Comte, Arthur Schopenhauer, si allontanò dal suo credo religioso e formò con più chiarezza il suo pensiero.

Nel 1867, anche a causa di problemi di salute, lasciò Londra e si trasferì nella cittadina di mare di Weymouth, nel Dorset, dove intraprese la sua nuova carriera di scrittore, continuando saltuariamente a seguire lavori d’architettura. Il suo primo romanzo, The Poor Man and the Lady, composto nel 1867, fu forse distrutto dall’autore e mai pubblicato, avendolo Meredith giudicato un testo troppo ‘politico’ e che avrebbe potuto compromettere la futura carriera letteraria. Hardy pubblicò anonimo nel 1871 un successivo romanzo, Desperate remedies (Estremi rimedi), che ebbe un discreto successo. Seguirono Under the greenwood tree (1872. Sotto gli alberi), pubblicato ancora in maniera anonima, e A pair of blue eyes (1873. Due occhi azzurri), il primo firmato da Hardy.

Il 1874 fu un anno fondamentale per l’esordiente scrittore. Sposò Emma Lavinia Gifford, conosciuta quattro anni prima. Emma, cognata del parroco ed aspirante scrittrice, apparteneva a una famiglia più importante e ricca di quella di Hardy. Per molto tempo lo scrittore cercò di nascondere le proprie origini e cercò di evitare che le famiglie si incontrassero, anche al momento del matrimonio, al quale partecipò solo il fratello di Emma e nessuno dei parenti di Hardy. Egli aveva descritto il corteggiamento di cui aveva fatto oggetto Emma in A pair of blue eyes. La coppia si stabilì definitivamente nelle campagne del Dorsetshire. Dopo vari trasferimenti, nel 1885 andò a vivere a Max Gate, nella periferia di Dorchester, una dimora disegnata dallo scrittore e costruita da un suo fratello. La coppia non ebbe figli. Hardy non lasciò più Max Gate se non per brevi soggiorni a Londra e pochi viaggi in Europa. Nel 1887 fu per un breve periodo in Italia.

Sempre nel 1874 ottenne il primo grande successo con Far from the madding crowd (Via dalla pazza folla). I temi che qui compaiono e che ricorreranno spesso nei romanzi di Hardy sono gli amori tragici nei quali i protagonisti sono irrimediabilmente in balia del destino. I personaggi colpiti dal fato sono dipinti dall’autore con simpatia e partecipazione e, pur nella narrazione venata di senso del tragico, non mancano ironia nella descrizione del piccolo mondo rurale che fa da sfondo e leggerezza e poesia soprattutto nella rappresentazione dell’ambiente naturale e nell’avvicendarsi delle stagioni.

Egli dunque, nonostante la tranquilla vita di campagna, senza eventi di rilievo, divenne un importante intellettuale e scrittore di successo.

Nel 1878 pubblicò The return of the native (edito in italiano nel 1948 come Ritorno al paese, poi La brughiera, Il ritorno alla brughiera, Il ritorno del nativo); nel 1886 The mayor of Casterbridge (Il sindaco di CasterBridge); nel 1891 Tess of the D’Urbervilles. A pure woman (Una donna pura nella trad. italiana del 1904, e poi sempre Tess dei D’Urberville); nel 1895 Jude the Obscure (Giuda l’oscuro). Questi due ultimi romanzi fecero molto scandalo – una copia del secondo venne addirittura bruciata sulla pubblica piazza – e convinsero Hardy a non scrivere più romanzi. L’autore aveva ambientato tutte queste opere nel mitico Wessex, uno dei sette regni anglosassoni esistito dal 519 fino al 927, data dell’unificazione dell’Inghilterra, fondato dal capostipite Cerdic. Il Wessex, situato nel sud ovest dell’isola britannica, corrispondeva, salvo qualche differenza di confine, al Dorset, l’area prevalentemente rurale, ma ormai investita dalla rivoluzione industriale che aveva interessato anche le campagne, nella quale Hardy era nato e dove visse gran parte della sua vita.

Hardy compose anche numerose e notevoli poesie fin dal 1865: una prima raccolta fu pubblicata solo nel 1898 con il titolo di Wessex poems. Altre raccolte furono pubblicate successivamente. Tra queste: nel 1909 Time’s laughingstocks and other verses; nel 1917 Moments of Vision and Miscellaneous Verses; nel 1922 Late Lyrics and Earlier with Many Other Verses; nel 1928, postuma, la raccolta Winter words. Solo la sua fama di romanziere ha offuscato quella di poeta, autore di versi originali, ricchi di sfumature e di sentimento, nei quali si fondono linguaggio parlato e letterario.


I Travel as a Phantom now (1915)

I travel as a phantom now,
For people do not wish to see
In flesh and blood so bare a bough
As Nature makes of me.

And thus I visit bodiless
Strange gloomy households often at odds,
And wonder if Man’s consciousness
Was a mistake of God’s.

And next I meet you, and I pause,
And think that if mistake it were,
As some have said, O then it was
One that I well can bear!

Adesso viaggio come un fantasma

Adesso viaggio come un fantasma
perché la gente non vuole vedere
un ramo così spoglio di carne e sangue
come la Natura mi ha ridotto.

E così, senza corpo, incontro
Strane tristi famiglie spesso in conflitto,
E mi chiedo se la coscienza dell’Uomo
non sia stato un errore di Dio.

E poi ti incontro, esito,
E penso che se un errore c’è stato,
come alcuni hanno detto, oh allora è stato
un errore che posso ben sopportare!

(Traduzione Claudia Pantanetti)


L’interesse di Hardy per il teatro non ebbe mai risultati clamorosi. Ed egli ebbe timore che la tiepida accoglienza riservata nel 1882 all’adattamento teatrale di Far from the madding crowd avrebbe potuto compromettere la sua fama di scrittore. Tra il 1903 e il 1908 compose il dramma epico, incentrato sulla figura di Napoleone come strumento del fato, The dynasts (I dinasti), che comunque non raggiunse il successo dei suoi romanzi. Nel 1908 si costituì un gruppo amatoriale teatrale di cui fece parte e che sarebbe diventato gli Hardy Players. Il successo di The Trumpet Major (tratto da una novella di Hardy del 1880) stabilì una fruttuosa collaborazione tra lo scrittore e i Players durante i restanti anni della sua vita. La sua opera teatrale The Famous Tragedy of the Queen of Cornwall at Tintagel in Lyonnesse (1923) fu scritta per essere eseguita dagli Hardy Players.

Dal 1880 lo scrittore partecipò a campagne promosse per salvare dalla distruzione gli edifici storici nel nome di una mal intesa modernizzazione e fu uno dei primi membri della Society for the Protection of Ancient Buildings, fondata nel 1877 da William Morris ed altri.

Nel 1910 fu insignito dell’Ordine al Merito del Regno Unito.

Nel 1912 morì la moglie Emma. Due anni dopo Hardy sposò Florence Emily Dugdale, che sarà la sua biografa, ma non potrà mai dimenticare l’adorata moglie sposata quarant’anni prima.

Nel 1914 Hardy fu uno dei firmatari, insieme con una cinquantina di altri intellettuali, tra i quali  H. G. Wells, Rudyard Kipling e Arthur Conan Doyle, della Dichiarazione degli autori che giustificava il coinvolgimento della Gran Bretagna nella prima guerra mondiale. Nel testo si dichiarava che l’invasione tedesca del Belgio era stata un crimine brutale e che la Gran Bretagna “non avrebbe potuto rifiutarsi di prendere parte alla guerra attuale senza disonore”.

Morì al tavolo di studio, dopo un breve pleurite, nel 1928 e fu sepolto nel Poets’ Corner dell’abbazia di Westminster, a fianco di Charles Dickens. Il suo cuore invece riposa a Stinsford, nei pressi della tomba della moglie Emma, secondo le volontà dello stesso Hardy. Nello stesso anno fu pubblicato, postumo, Memoirs.

L’opera di Hardy, che di fatto appartiene al periodo vittoriano, come abbiamo detto risente indubbiamente delle grandi opere del ‘700 nelle quali i problemi sociali vengono affrontati secondo una concezione illuminista, dove le reminiscenze del passato entrano a far parte della vita di tutti i giorni e dove la natura, con i suoi ritmi e i suoi eventi a volte terribili, che le donne e gli uomini non sono in grado di contrastare, assume un ruolo fondamentale. Le sue storie, nelle quali i personaggi sono sempre ben definiti, sono ricche di intrecci e di colpi di scena, messi spesso in atto dai protagonisti per cercare, ahimè sempre invano, di opporsi al fato, del quale diventano miserevoli vittime. Hardy studiò ed espose, nelle sue opere, i vincoli interni che percorrevano la società, soprattutto nelle campagne, e fu estremamente critico verso la morale vittoriana, infarcita di credenze e di superstizioni, che dettava regole sul matrimonio, l’educazione, la religione, regole che condizionavano la vita delle persone e ne provocavano l’infelicità.

Influenzato anche in parte dal romanticismo, Hardy può essere considerato un anticipatore del modernismo, sopratutto per la vena pessimistica che pervade alcune sue opere ma sopratutto per una tecnica di narrazione che sembra trasportare le vicende su un piano cinematografico. La sua opera è dunque perfettamente leggibile e perfettamente visibile.

Fonti:

Note biografiche a cura di Claudia Pantanetti, Libera Biblioteca PG Terzi

Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)

  • Una donna pura
    (Tess dei D’Urberville)
    Tess dei D’Urberville, nella prima traduzione italiana Una donna pura, è considerato, insieme con Via dalla pazza folla, il più alto livello della produzione letteraria di Hardy ed oggi uno dei romanzi più importanti del XIX secolo. L’opera fu all’epoca assai criticata dagli ambienti conservatori, per il tema popolare e per la forte denuncia contro le convenzioni e la morale corrente.
 
autore:
Thomas Hardy
ordinamento:
Hardy, Thomas
elenco:
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