Thomas Heywood nacque nel Linconshire approssimativamente nel 1574.
Pochisime le notizie biografiche su questo autore. Prima di dedicarsi al teatro soggiornò certamente a Cambridge per qualche tempo, ma non è sicuro che tale soggiorno abbia coinciso con la frequenza universitaria.
Tramite un pagamento a suo favore si può stabilire con certezza che la sua prima opera teatrale è del 1596. Da allora in avanti la sua attività teatrale è proseguita per oltre 40 anni sia come autore che come attore e lo ha collocato senza dubbio tra le più importanti personalità del teatro elisabettiano, pur non raggiungendo vette di grande popolarità e consenso tra i contemporanei.
Senza dubbio fu più uomo di teatro che letterato, infatti in una prefazione a un suo lavoro si riferisce con un certo disprezzo a Jonson e ai drammaturghi che curavano maggiormente la pubblicazione in volume delle loro opere piuttosto che la messa in scena delle stesse.
Dei 220 lavori teatrali (secondo la sua stessa testimonianza) scritti da lui o, talvolta, in collaborazione con altri, solo 24 sono giunti fino a noi. Certo è che si cimentò con successo in vari generi: farsa, rielaborazione storica, dramma avventuroso, tragedia domestica. È in quest’ultimo campo che si colloca il suo capolavoro A woman killed with Kidnesse.
Tra gli altri suoi lavori vanno ricordati The four Prentices of London (ca. 1592) bizzarro adattamento alla vita cittadina di avventure cavalleresche; The Fair Maid of the West (1631), The English Traveller (1633) nuovo approccio alla tragedia domestica ma non all’altezza della sua opera più famosa.
Morì a Londra nel 1641.
Fonti:
- T.S. Eliot, Saggi elisabettiani, Milano 1965.
- F.S. Boas, Thomas Heywood, Londra 1950.
Note biografiche a cura di Paolo Alberti
Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)
- Una donna uccisa con la dolcezza
Delicato dramma del 1603, contributo davvero originale e in anticipo sui tempi al filone della tragedia domestica. Al centro la tragica vita di un’adultera perdonata dal ricco marito sul letto di morte. La donna aveva ceduto all’insistente corte di un amico del marito, già da lui beneficato. Il marito, sorpresi gli amanti, scaccia la moglie e la manda a vivere in un castello vicino dove potrà avere tutto, tranne la vista dei figli e di lui stesso.