Carlo Lorenzo Iberti nacque a San Salvatore Monferrato il 20 novembre 1874.
Figlio di Pietro e di Marianna Camurati, fu il secondo di sei figli, dei quali almeno tre, Don Luigi Iberti, Carlo e Pasquale, scrissero saggi e libri di poesie. Sulle orme del fratello maggiore Luigi, studiò inizialmente come chierico presso i Salesiani di Torino, per cambiare poi il corso dei suoi studi. Studiò a Milano e a Berlino e si laureò in ingegneria.
Per molti anni insegnò a Varallo Sesia dove scriveva articoli su un giornale locale āIl Monte Rosaā e partecipava alle attivitĆ del āCircolo degli intellettualiā. Nel 1900 pubblicò un commento al Carme āI Sepolcriā di Ugo Foscolo per lāoriginalitĆ del quale fu considerato un innovatore e ricevette giudizi lusinghieri da letterati, poeti e personaggi illustri del tempo.
Ebbe una vita di relazioni intessute con intellettuali e personaggi di rilievo del tempo. In particolare, fu molto amico dello studioso ingleseSamuel Butler, alla morte del quale, nel 1902, scrisse un articolo-epitaffio sul giornale āIl Monte Rosaā.
Nel 1900 era docente presso la Scuola Berlitz diGlasgowe poi da novembre divenne professore straordinario di letteratura italiana presso l’UniversitĆ di Edimburgo.
Nel 1903 scriveva per āContemporary Reviewā e si fece conoscere ed apprezzare per i suoi studi e le sue ricerche sulla baia di Vigo. Tra i suoi interessi infatti primeggiava una passione: scoprire tesori in fondo al mare; in particolare si concentrò sul tesoro della Baia di Vigo, dove giacevano galeoni spagnoli affondati nel 1702. A questo dedicò gran parte delle sue risorse e del suo tempo. In Inghilterra, conobbe un ingegnere piemontese con il quale cominciò a collaborare.
Condusse lunghi e meticolosi studi che lo portarono a Londra, Parigi, Madrid e Vigo per documentarsi in modo appropriato presso biblioteche e archivi, nei quali si procurò copie di documenti e mappe circostanziate. Fondò quindi in Inghilterra una societĆ anonima, con un capitale di 5 milioni, la Sea Salvage Company Limited, che aveva per scopo il salvataggio delle navi e dei sottomarini affondati; ma il suo intento era soprattutto il recupero dellāoro dal fondo della Baia di Vigo.
Nel 1904 si recò a Madrid ed ottenne una concessione di tre anni (poi prorogata fino al 1915) dal Governo spagnolo per i lavori di recupero nei fondali della Baia di Vigo.Iberti sosteneva che i tentativi precedenti erano falliti per lāapprossimazione degli studi e la mancanza di conoscenza della baia che avevano determinato errori di localizzazione, impegnando tempo e risorse per cercare i galeoni dove non cāerano mai stati.
Ma lāimpresa di Iberti dovette essere interrotta, sembra per mancanza di capitali, poichĆ© nel 1923 lāIng. Carlo Iberti subƬ lāesproprio da parte del fascismo di tutti i suoi beni mobili ed immobili. Da quel momento, come egli stesso scrive in alcune sue lettere autografe, visse dellāaiuto di alcuni amici, dāinsegnamento, dei suoi libri e di consulenze sul recupero di navi in fondo al mare, materia per la quale era considerato unāautoritĆ .
Nel 1942 pubblica con la casa editrice Hoepli di MilanoTre miliardi nella baia di Vigofrutto dei suoi lunghi e accuratissimi studi, corredato da documentazione originale e mappe circostanziate, ancora oggi consigliato come testo autorevole a chi si interessa alla materia.
Carlo Lorenzo Iberti morƬ allāOspedale Ss. TrinitĆ di Varallo Sesia nel 1946, allāetĆ di 72 anni.
Si spegneva così un uomo dotato di uno spirito indipendente, non conformista, che anelava a nuove scoperte, che univa al libero pensiero anche le capacità imprenditoriali e il coraggio di sperimentare e di innovare.
Fonti:
- https://elettraprodan.wordpress.com/2012/04/13/carlo-iberti-biografia
- https://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Iberti
Note biografiche a cura di Paolo Alberti
Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)
- Tre miliardi nella baia di Vigo
Il 23 ottobre 1702, nella baia di Vigo, la flotta anglo olandese sbaragliò la flotta spagnola composta da svariati galeoni, che trasportavano un carico prezioso proveniente dal Messico, e dalla scorta francese. Il lavoro minuzioso di Iberti ricostruisce quanta parte del carico giace ancora sui fondali della baia.