Iacopone da TodiNato a Todi tra il 1230 e il 1236, notaio, abbandona la vita mondana dopo la tragica morte della moglie.

Scopre sul corpo della moglie un cilicio, strumento di penitenza, e ne segue per lui una crisi spirituale che lo porterà a entrare nell’Ordine dei Frati minori. Nonostante fu un Francescano era contro il Papato, difatti contesta pure la validità dell’elezione pontificia e il Papa di quel tempo, Bonifacio VIII, lo scomunica.

Iacopone è noto per aver scritto le Laude (circa 92). In questi testi il tema principale è quello della passione di Cristo; questi erano accompagnati da una recitazione di liturgie. Un testo importante di Iacopone è “Donna de Paradiso” (cioè la Madonna), lauda in cui la Madonna si trova sotto la Croce di suo Figlio a piangerlo.

Ha anche una visione Autopunitiva, pensiero contrastante a quello di San Francesco. Nei suoi componimenti esprime aspirazione ascetica e disprezzo del corpo, affronta argomenti politici e civili con una notevole forza espressiva, o addirittura violenza verbale, che caratterizza il suo linguaggio.

Scrive in volgare umbro accompagnato da latinismi e provenzalismi, scelta voluta per non diventare arrogante verso Dio. Iacopone umanizza il divino, in modo da dimostrare che un essere umano non può comprendere il divino e quindi per farlo comprendere al popolo lo cala come un semplice essere umano.

Note a cura di Nicole Constantino.

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autore:
Iacopone da Todi
ordinamento:
Iacopone : da Todi
elenco:
I