Dall’incipit del libro:
Bell’uso il nostro di dir bianco quando pensiamo nero, e nero quando pensiamo rosso; di mentire tutti, sempre, da mane a sera, imperturbatamente, su qualunque proposito, per diletto od abitudine, anche se le bugie nulla giovano! Per lo più, senza mala fede; anzi, come notò quell’arguto francese, ci persuadiamo delle nostre menzogne per intolleranza di mentite, ed infinocchiamo noi stessi, per infinocchiar poi meglio gli altri. Somigliamo tutti al Duca di Bassano, del quale il Talleyrand diceva, praticar egli così male la massima diplomatica di sempre ingannare senza mai mentire, che invece mentiva sempre senza ingannar mai. Quest’uso ci fa provare ne’ colloquî le soddisfazioni stesse d’amor proprio, che nell’interpretar logògrifi, sciarade o rebus: ogni poco la nostra vanità ci complimenta, per non esserci lasciati accalappiare dall’ipocrisia degli altri, indovinando il senso schietto delle false parole.


