Prima edizione in “Rivista di Filosofia, 1929. Questo testo avrebbe dovuto
essere seguito da altri studi su Spinoza, che Juvalta non potè portare a
termine.
Dall’incipit del libro:
La dottrina di Spinoza contempla due morali, non una; o almeno postula la possibilità di un’altra morale, accanto (e storicamente, se non logicamente anteriore) alla morale del sapiente, a quella che si intende e si designa solitamente come la morale di Spinoza, e che culmina nella conoscenza intuitiva di Dio e delle cose in Dio, e nell’amor Dei intellectualis della Parte V dell’Ethica. Quest’altra morale che si indirizza ai piú, anzi ai moltissimi, che non sono capaci di comprendere le «verità» dell’Ethica e di conformarvisi, è la morale della fede e della pietà alla quale non manca qualche accenno significativo nell’Ethica, e a cui si riferisce specialmente e direttamente il Trattato Teologico-Politico.


