Prima edizione di questo testo: in: Atti del 4. congresso internazionale di filosofia a Bologna 1911 – Genova : Formiggini, 1911
Dall’incipit del libro:
Ogni giudizio di valutazione morale o è accettato come valido per sé, direttamente e immediatamente; o è accettato come valido in grazia di un altro giudizio, pure di valutazione morale, dal quale è ricavato e del quale si ammette la validità. Ciò è quanto dire che ogni giudizio di valore morale, o è assunto come un dato o postulato, o come una conseguenza, una derivazione, una applicazione di qualche postulato; e che, appunto perciò, qualsiasi dottrina morale si riconduce in ultimo ad uno o più postulati di valutazione morale, di cui si ammette che sia data o accolta la validità direttamente e immediatamente. Questi postulati, etici nel proprio e stretto senso della parola, non sono né scientifici, né metafisici, perché non si possono identificare con giudizi teoretici quali si vogliano, né ricavare da essi; e perciò la discussione così lungamente agitata se la morale si fondi sulla scienza o sulla metafisica, non ha ragione di essere finché si intende nel senso che si possa o si debba cercare il criterio di valutazione morale in qualche «verità» di ordine empirico o metaempirico.


