Comunicazione presentata al III Congresso della Società filosofica italiana, Roma 1909, inserita nel relativi Atti, Formiggini, 1910.
Dall’incipit del libro:
Quando il Kant affermava il primato della ragion pratica, legittimava in diritto ciò che già valeva, più o meno consapevolmente, come fatto. In fondo alle costruzioni metafisiche, motivo palese o riposto che colma le lacune, supera le incoerenze, sceglie le conclusioni e impone le premesse, primeggia quasi universalmente l’esigenza morale; e in una tendenza o preoccupazione morale culmina quasi sempre, nella coscienza personale, il momento decisivo della scelta tra uno od altro indirizzo metafisico. Fu, come tutti sanno, il non trovar soddisfatta questa esigenza morale, il fattore più largamente efficace e suggestivo di quel movimento di critica alla scienza, alla validità dei suoi presupposti e dei suoi risultati, che è caratteristico della più recente speculazione filosofica.


