Herbert Spencer JenningsHerbert Spencer Jennings nacque a Topeka nell’Illinois l’8 aprile del 1868. Si laureò ad Harward nel 1896 dopo aver studiato nel Michigan fino al 1893.

Nel 1898 si sposò una prima volta con Louise Burridge, brillante illustratrice di opere scientifiche. Proseguì nel perfezionamento in diverse università sia americane che europee, a Jena e alla stazione zoologica di Napoli.

Iniziò la carriera accademica all’università del Michigan nel 1899 e nel 1903 divenne professore assistente di zoologia all’università di Pennsylvania. Nel 1910 divenne direttore del laboratorio di zoologia all’università John Hopkins di Baltimora dove già lavorava dal 1906 e dove rimase fino al suo ritiro nel 1938, anno del suo secondo matrimonio con Lulu Plant dopo essere rimasto vedovo.

Fu condirettore di quattro tra le più importanti riviste di biologia americane e membro di numerose accademie sia americane che europee: la American Philosophical Society dal 1907, la American Zoological Society (della quale fu presidente nel biennio 1908-09), la Philadelphia Academy of Natural Sciences, la American Society of Naturalists dal 1910, la American Academy of Arts and Sciences dal 1914. Tra le accademie europee delle quali fu socio ricordiamo la Royal Microscopical Society in Gran Bretagna, la Royal Society di Edinburgh, la Société de Biologie de Paris e la Russian Academy of Science.

Le sue ricerche sui protozoi (Paramecium e Difflugia) intraprese sull’ala dell’entusiasmo del mondo scientifico in seguito alla “riscoperta” delle leggi di Mendel, si incentrarono soprattutto sulle influenze ambientali e lo resero noto nell’ambiente scientifico e sono tuttora citate in quasi tutti i trattati sull’argomento.

Fin dagli anni trenta, quando T.H. Morgan si dimise dalla American Breeders Association perchè la rivista «Journal of Heredity» si era fatta in pratica portavoce delle istanze dell’eugenetica, fu, insieme a H.J. Muller, in America, e a Haldane e Julian Huxley in Europa, uno dei principali oppositori scientifici a questo tipo di deriva degli studi genetici che iniziava ad avere ripercussioni pratiche nella Germania nazista. Partecipò quindi, polemicamente, al congresso di eugenetica del 1932 sostenendo la relazione di Hermann Muller “Il dominio dell’economia sull’eugenetica” per condannare l’uso strumentale della genetica da parte di ben individuati circoli economici e politici.

Nel 1935 giudicò l’eugenetica trasformata in una facciata pseudoscientifica per i sostenitori dei pregiudizi razziali e di classe, i difensori degli interessi costituiti della chiesa e dello stato, fascisti, hitleriani e reazionari in genere. Questo nonostante fosse stato, insieme appunto a Muller, da sempre sostenitore dell’intervento dell’uomo sulla propria evoluzione.

Con coraggio intellettuale Muller riprenderà queste posizioni negli anni ’50. Non sappiamo come avrebbe reagito Jennings all’evoluzione del pensiero e della ricerca genetica nel dopoguerra, poiché morì, a Santa Monica in California, il 14 aprile 1947.

Fonti:

  • Ferdinando Fantini: La teoria del Gene, in «Storia delle scienza moderna e contemporanea» diretta da Paolo Rossi, Torino.
  • C. Dobell: Herbert Spencer Jennings, in «Nature», 1947.
  • T.M. Sunneborn: Herbert Spencer Jennings, «Genetics» n. 33, 1948.

Note biografiche a cura di Paolo Alberti

Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)

  • Eredità biologica e natura umana
    Il compendio della conoscenza in campo di biologia evoluzionista, teorie dell’ereditarietà e genetica, serve all’autore per proporre la sua idea meccanicista e riduzionista su protisti.
 
autore:
Herbert Spencer Jennings
ordinamento:
Jennings, Herbert Spencer
elenco:
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