Giulio Piccini nacque a Volterra il 28 ottobre del 1849. Il padre Francesco era Consigliere di Corte di cassazione; la madre si chiamava Elisabetta Boninsegni.
Da giovinetto si innamorò dei classici, frequentando le lezioni del Collegio dei Nobili in Lucca, dove allora gli insegnanti erano tra i migliori allievi del Fornaciari. Proseguì gli studi a Perugia dove pubblicò alcuni saggi su un inedito manoscritto di Domenico Cavalca relativo alle “Vite dei Santi Padri” e su alcune “Leggende” del secolo XIV (Due leggende inedite del buon secolo – 1866).
Pubblicò nel 1867 Il libro degli ordinamenti de la Compagnia di santa Maria del Carmino, del 1280, che lui stesso riportò alla luce. Inoltre un Trattatello della Quaresima e un breve saggio su santa Elisabetta, tutti testi riportati alla luce dal Piccini. Si trovò quindi poco più che ventenne ad avere già nel suo curriculum numerose pubblicazioni su antiche scritture, sulla letteratura italiana antica.
Tali saggi sono citati nella “Bibliografia delle opere dei primi secoli della lingua” di Zambrini, e nella “Bibliografia dei Novellieri antichi” pubblicata dal marchese Passano. Del giovane studioso hanno parlato molto positivamente anche Fanfani, Melga, Ferrato e altri letterati. Suoi lavori furono pubblicati nella Collezione pubblicata a Bologna di Curiosità letterarie, in appendice alla Collezione della Commissione reale per Testi di Lingua.
Nel 1868 e 69 fu tra i principali collaboratori della «Gioventù», rivista pubblicata dal Cellini e della rivista «Letture di famiglia». Nel 1869 divenne anche collaboratore della «Gazzetta d’Italia» e della «Gazzetta del popolo». Per queste collaborazioni utilizzò inizialmente lo pseudonimo S. Nasi. Per la «Gazzetta del Popolo» scrisse le Rassegne drammatiche.
Utilizzando successivamente lo pseudonimo Jarro, per la «Gazzetta d’Italia» si occupò di recensioni teatrali e letterarie, di varietà, di rassegna dalla stampa estera. Con lo pseudonimo di D’Almaviva prese a occuparsi anche di appendici musicali, succedendo in tale compito al professor A. Biaggi (il quale si firmava Ippolito d’Albano). Collaborò alla «Gazzetta di Firenze» diretta dall’avv. Pancrazi, occupandosi di rassegne musicali e drammatiche e scrivendo un romanzo d’appendice. Pancrazi lo coinvolse poi nella direzione della «Rivista Internazionale» e della «Rivista Europea», per le quali Giulio Piccini seguitò a occuparsi principalmente delle rassegne drammatiche.
Continuando la sua collaborazione (salvo qualche breve interruzione) con la «Gazzetta del popolo» (che in quegli anni mutò il nome in «Vedetta»), ne divenne direttore nel 1877, conservando però un solo anno tale carica che considerava poco adatta alla sua indole, ed entrò a far parte dei collaboratori de «La Nazione» dove mantenne lo pseudonimo di Jarro subentrando a Yorick nella stesura delle Appendici drammatiche.
Sempre col medesimo pseudonimo ha scritto diversi romanzi d’appendice, alcuni dei quali raccolti in volume da vari editori. Intensa anche la sua attività di traduttore, attività nella quale spicca la traduzione dallo spagnolo di varie opere di Castelar. Anche la traduzione dei Ricordi d’Italia stampata col nome di Fanfani, sembra per ragioni commerciali, è opera quasi interamente sua. Quando il dottor Shrubb fondò a Roma il «The italian News» si avvalse per oltre due anni della collaborazione del Piccini.
Pubblicò (Firenze, 1870) una Complainte di Giorgio Alione, poeta piemontese del secolo XV, le cui poesie francesi erano già state pubblicate dal Brunet, e ne scrisse la prefazione. Nel 1876 scrisse la Prefazione all’opuscolo sulle “Esequie” di Michelangelo in occasione delle feste michelangiolesche, opuscolo che curò in collaborazione con Gaetano Milanesi. Collaborò anche con «La Perseveranza», col «Fanfulla», «Fanfulla della Domenica» e per un breve periodo con l’«Opinione» diretto da Dina.
Durante la sua residenza a Firenze conobbe e divenne amico di Gabriele D’annunzio. All’inizio della seconda decade del ‘900 acquisì una certa notorietà con la pubblicazione degli almanacchi gastronomici.
Morì a Firenze, dove è sepolto nel cimitero di Soffiano, nel 1915.
Bibliografia
- Pace e luce, Firenze 1874.
- Romanzo al lume di luna, Firenze 1876.
- L’assassinio nel Vicolo della luna, Milano 1883.
- Il processo Bartelloni, Milano 1883.
- I ladri di cadaveri, Milano 1884.
- La figlia dell’aria, Milano1884, poi 1926.
- Firenze sotterranea. Appunti, ricordi, descrizioni, bozzetti, Firenze 1884.
- Apparenze (Parte I: L’Erede, Parte II: Una visita) Milano 1885.
- La polizia del diavolo (1886).
- Fantasie e capricci, Firenze 1887.
- Attori, cantanti, acrobati. Memorie umoristiche, Firenze 1887.
- L’istrione, Milano 1887, poi 1922.
- L’Otello di Shakespeare. Studio critico Firenze, 1888.
- Vita di Ubaldino Peruzzi. Scritta da Jarro, Firenze 1891.
- Memorie di un impresario fiorentino, aneddoti inediti lettere inedite di G. Rossini, Firenze 1892.
- Sul palcoscenico e in platea. Ricordi critici e umoristici, Firenze 1893.
- Le allegre giornate e i nuovi ghiribizzi di miss Prunella. Libro umoristico, Firenze 1894.
- La duchessa di Nala, Milano 1888.
- La vita capricciosa, Milano 1888, poi 1920.
- La principessa, Milano 1894.
- La questione semitica nel “Mercante di Venezia”. La interpretazione del carattere di “Shylock”. Osservazioni critiche di Jarro, Firenze 1895.
- Vittorio Alfieri a Firenze. Racconto storico di Jarro, su documenti inediti, Firenze 1896.
- Sul palcoscenico e in platea. Ricordi critici e umoristici, seconda edizione riveduta e ampliata, Firenze 1897.
- Attori, cantanti, concertisti, acrobati. Ritratti, macchiette, aneddoti, memorie umoristiche. Seconda edizione aumentata e interamente rifusa, Firenze 1897.
- L’origine della maschera di Stenterello. Luigi Del Buono, 1751-1832. Studio aneddotico su documenti inediti, Firenze 1898.
- Firenze umoristica. Macchiette e fantasie, Firenze 1898, poi 1903, 1910.
- Pagine allegre, Catania 1899 poi Firenze 1904.
- Il naso di Ermete Novelli, Firenze 1901.
- Amore d’artista, Firenze 1901.
- Giovacchino Rossini e la sua famiglia, Firenze 1902.
- Viaggio umoristico nei teatri, Firenze 1903 poi 1906, 1908, 1909.
- Mime e ballerine (amore d’artista) Firenze 1905, poi 1910.
- Intervista con un ladro. Commedia-monologo, Firenze 1906.
- Vita aneddotica di Tommaso Salvini, Firenze 1908.
- Memorie di una prima attrice. Laura Bon, Firenze 1909.
- Emma Ivon. Studio critico Milano, 1910.
- Le novelle del cinematografo, Firenze 1910.
- Storia aneddotica dei teatri fiorentini. 1. Il teatro della Pergola da documenti inediti Firenze 1912.
- Le avventure di un viaggiatore fiorentino, 1912 (estratto da «La Lettura»).
- Alessandro Scarlatti. Studio aneddotico su documenti originali, 1914 (estratto da «La Lettura»).
- Almanacco gastronomico. Ricette, meditazioni, facezie e storielle culinarie, ecc. Anno I Firenze 1912.
- Almanacco gastronomico. Ricette, meditazioni, facezie e storielle culinarie, ecc. Anno II Firenze 1913.
- Almanacco gastronomico. Ricette, meditazioni, facezie e storielle culinarie, ecc. Anno III Firenze 1914.
- La moglie del magistrato Milano 1915.
Ristampe recenti
- L’origine della maschera di Stenterello. Luigi Del Buono, 1751-1832. Studio aneddotico su documenti inediti, Bologna 1975 (anastatica).
- Vita di Ubaldino Peruzzi. Firenze 1992 (Con prefazione di Giovanni Spadolini).
- I ladri di cadaveri, Reggio Emilia 2004.
Fonti
- G. Guatteri. Saggio biografico in La moglie del magistrato, Firenze, 1915.
- A. De Gubernatis, Dizionario biografico degli scrittori contemporanei, Firenze 1879.
- R. Simoni, Gli Assenti. Profili, Milano 1929.
Nota biografica a cura di Paolo Alberti.
Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)
- L'assassinio nel vicolo della luna
Romanzo
Il romanzo poliziesco è ambientato nella Firenze del 1831, prima parte di una vicenda narrata da Jarro, alias Giulio Piccini, e pubblicato nel 1891. La vicenda prosegue in Il processo Bartelloni. - La figlia dell’aria
Romanzo
La figlia dell’aria, del 1884, è l’ultimo romanzo della serie che ha come protagonista l’ispettore di polizia Domenico Arganti, detto Lucertolo, primo investigatore seriale della letteratura italiana. Questa volta è chiamato suo figlio a risolvere un ricatto nel quale è coinvolta una celebre trapezista, e le indagini si sviluppano tra il mondo circense e gli ambienti aristocratici della Milano postunitaria. - I ladri di cadaveri
Questo romanzo di Jarro del 1884 è ambientato in una Firenze di una cinquantina di anni prima, ancora “granducale”. Ambientazione e lingua, dove i toscanismi sono largamente preponderanti, sono i veri protagonisti della narrazione. E' una Firenze storica, lontana dalle immagini turistiche che ci vengono rimandate oggi, ma ricca del fascino degli storici monumenti, tra i quali spicca il Bargello, allora edificio carcerario. - La principessa
Romanzo
Ambientato a Napoli, questo romanzo di Jarro fu pubblicato nel 1894 da Treves, dopo essere comparso a puntate sul Corriere di Napoli. La vicenda narrata ha risvolti delittuosi, e coinvolge in prima persona una giovane nobile, Enrica, protagonista dell’opera e femme fatale per non pochi uomini che nell’arco della vicenda la incontrano. - Il processo Bartelloni
Romanzo
Questo romanzo del 1906 è il seguito de L'Assassinio nel vicolo della Luna, e come il precedente è ambientato prevalentemente a Firenze nel 1831 ed anni successivi. Governa Firenze la corte Granducale, capace di organizzare forze di polizia onnipresenti, molto efficaci nella repressione del crimine.