Un delitto sanguinoso colpisce Roberto, artista celebre, forse appena uscito da un incontro amoroso, e lo lascia lesionato nel cervello al punto che, pur essendo sopravvissuto, non è in grado di rispondere alle domande dei giudici. Il giovane Carlo Tittoli, che ricopre l’incarico di agente segreto del Granduca (come diremmo oggi), per parte sua è coinvolto personalmente nella vicenda, perché innamorato senza speranza della bella Antonietta, già amante di Roberto e bisognosa del suo aiuto per lasciare Firenze e non venire coinvolta nell’indagine.
Accusato del delitto è intanto Nello, un giovane dall’intelletto limitato, che confessa di aver derubato la vittima, ma nega decisamente di averlo ferito. La presenza in casa sua della refurtiva e dell’arma del delitto sono prove sufficienti per i giudici, che lo rinviano a giudizio, ma non sono abbastanza per alcuni poliziotti che continuano ad indagare l’oscura vicenda. Il racconto si interrompe alla vigilia del processo di Nello, e prosegue nel romanzo Il processo Bartelloni, anch’esso disponibile su LiberLiber.
Sinossi a cura di Gabriella Dodero
Dall’incipit del libro:
Era la sera del 14 gennaio 1831.
L’orologio del Palazzo Vecchio, in Firenze, suonava le 8.
Una donna, tutta velata, della quale sarebbe stato difficile dire l’età, avendo il volto coperto, ma che pareva giovane alle snelle movenze della persona, e alla scioltezza del passo, usciva da una casa in Piazza degli Amieri, traversava frettolosamente varie stradette, passava dinanzi alla Loggia del Pesce, e senza mai guardarsi a destra e a sinistra, entrava in quell’angustissimo e nero varco, che si vede tuttora fra due gruppi di case; e si chiama Vicolo della Luna.
Cotesto vicolo è così stretto che un bambino, mettendovisi nel mezzo, e allargando le braccia, può facilmente toccarne le sozze e sbonzolate pareti.
La donna appena ebbe messo il piede in quel luogo oscuro, su quel pavimento viscido, sempre dilagato da scolature di acqua putrida; infetto da lordure di ogni maniera, quasi provasse un sentimento di ribrezzo, stette per tornare indietro.
Ma subito si rinfrancò.
Il testo è tratto da una copia in formato immagine presente sul sito Internet Archive (http://www.archive.org/).

