Anne Charlotte Leffler nacque a Stoccolma il 1° ottobre 1849, figlia secondogenita di John Olof Leffler, che era preside, e di Gustava Wilhelmina Mittag. Il fratello maggiore, Gösta Mittag-Leffler, fu un insigne matematico e probabilmente sotto molti aspetti le posizioni di sorella e fratello furono vicendevolmente influenzate e condivise. Gösta Mittag-Leffler fu infatti tenace sostenitore dei diritti delle donne e la sua presa di posizione fu decisiva per consentire a Sof’ja Kovalevskaja (https://liberliber.it/autori/autori-k/sofja-kovalevskaja/) di ottenere la cattedra di matematica all’università di Stoccolma.
Anne Charlotte propugnò, anche attraverso le proprie opere letterarie e teatrali, lo sganciamento della posizione femminile dai pesanti condizionamenti sociali; di Sof’ja Kovalevskaja fu molto amica e alla prematura morte di quest’ultima scrisse una breve biografia, subito tradotta in molte lingue. Fu l’ultimo scritto di Anne Charlotte Leffler che sopravvisse solo un anno e mezzo alla morte dell’amica.
Nel 1872 si sposò con Gustaf Edgren, capitano distrettuale, ma il matrimonio risultò decisamente infelice.
In patria e nei paesi limitrofi la sua attività di letterata fu subito molto seguita e apprezzata; intratteneva rapporti cordiali con autori e critici tra i più importanti e famosi: George Brandes, Herman Bang, Henrik Ibsen, Bjørnstjerne Bjørnson.
Nel 1888 accompagnò il fratello in un viaggio di studio in Italia. A Napoli conobbe il matematico italiano Pasquale del Pezzo, che il fratello ben conosceva per ragioni di studio e lavoro. Pasquale del Pezzo era di quasi dieci anni più giovane di Anne Charlotte Leffler. Nonostante la propria mentalità aperta Gösta Mittag-Leffler – notando subito gli elementi di una nascente passione tra l’amico e la sorella – cercò di allontanarli facendosi accompagnare da Anna Charlotte a Capri in visita ad Axel Munthe (https://liberliber.it/autori/autori-m/axel-munthe/). Nonostante la resistenza di entrambe le famiglie, Anne Charlotte Leffler tornò in Svezia nel 1889 allo scopo di divorziare dal primo marito e tornata in Italia si convertì al cattolicesimo per poter sposare Pasquale del Pezzo, assumendo quindi anche il titolo nobiliare, spettantele in conseguenza del matrimonio, di duchessa di Caianello. Ebbero un figlio, Gaetano Gösta Leffler del Pezzo, ma Anna Charlotte sopravvisse pochi mesi al parto e morì a Napoli il 21 ottobre 1892 a causa di una peritonite insorta come complicanza di un’appendicite. Il marito, che successivamente divenne sindaco di Napoli, si occupò attivamente di far tradurre ed editare almeno alcuni testi della moglie in italiano, e il figlio, sempre rimasto legato al ramo svedese della famiglia, divenne ingegnere, fu terzino sinistro del Naples calcio (antenata dell’attuale Napoli), insignito del titolo di “pioniere del calcio italiano”; fu anche arbitro di calcio e maestro di scacchi.
Anne Charlotte Leffler si colloca in una posizione non trascurabile nell’ambito della letteratura svedese del periodo, che, nella scia dei due più noti Ibsen e Björnson, si stava ponendo all’attenzione della critica internazionale. Giunta in Italia le doti della Leffler non mancarono di suscitare l’attenzione dei più importanti letterati italiani del momento, tra i quali Benedetto Croce, che fu autore di una prefazione per una commedia di Leffler (https://liberliber.it/autori/autori-c/benedetto-croce/letteratura-moderna-scandinava/) e che la ricorda con in un saggio contenuto nel IV volume della Letteratura della nuova Italia. Anche Salvatore di Giacomo si occupò delle traduzioni italiane di questa scrittrice e di una prefazione. Dalla sua opera teatrale Sanna Kvinnor è stato tratto nel 1991 un film dal regista Gunnel Lindblom; la trama ricalca in una certa misura quella di Casa di Bambola di Ibsen. Però in questo caso la protagonista Berta, diversamente da Nora, non si allontana da casa, continuando a combattere all’interno di questa e senza sosta l’oppressione patriarcale.
Dopo il 1915 nessuna opera di Charlotte Leffler è stata pubblicata in italiano per oltre cento anni (con l’eccezione del ricordo di Sof’ja Kovalevskaja, ripubblicato all’interno del volume di quest’ultima Ricordi d’Infanzia); solo nel 2020 il piccolo editore napoletano Langella ha pubblicato con il titolo Bozzetti napoletani e a cura di Catia De Marco sette brevi racconti che Leffler scrisse appena arrivata a Napoli con il fratello e nei quali sono racchiuse le impressioni che le suscitò la città e il suo ambiente quando iniziava a conoscerlo.
Fonti:
- https://it.wikipedia.org/wiki/Anne_Charlotte_Leffler
- E. Capecelatro, Introduzione a Il dubbio, Trani 1897.
- S. Di Giacomo, Introduzione a In lotta con la società. Napoli 1913.
- C. De Marco, La letteratura svedese in Italia nell’Ottocento: una ricognizione preliminare. In: “Studi Germanici” n. 14, 2018.
Note biografiche a cura di Paolo Alberti
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- Dubbio
Novella
Il tema della novella è il contrasto tra una visione rigidamente religiosa, quella del pietismo che ancora conosceva nel nord Europa gli ultimi anni della sua influenza, e il libero pensiero, interpretato da Ellinor, giovane ricca e spensierata seppure riflessiva e attenta. - In lotta con la società
I temi, già sviluppati dall’autrice ne Il dubbio, vengono ora approfonditi fino a rendere questo romanzo una vera e propria analisi delle conseguenze sulla persona delle convenzioni sociali e dei tentativi per sottrarsi e sfuggire a queste convenzioni.