Dall’incipit del libro:

Arrivato in maremma mio padre mi confidò due giumenti da soma e m’incaricò di trasportare il legname in un dato sito, detto Macchia Peschi. Io allora appena sapevo leggere. La sera andavo ad alloggiare in una capanna di mandriani. Mio padre e mio fratello maggiore erano in altro luogo, distante circa nove miglia da me, occupati al medesimo lavoro.
Un giorno, era la mattina del 25 aprile 1848, cadeva una leggera pioggia e vi era una nebbia così fitta che non si vedeva un uomo a dieci passi di distanza. Me ne stavo assiso sotto un’elce aspettando che la nebbia si dissipasse per caricare i miei giumenti e potermi dirigere sicuramente attraverso la macchia. In questo stato mi misi a considerare le mie deluse speranze. Subito il mio cuore provò sì gran dolore che cominciai a singhiozzare e un diluvio di lagrime inondò il mio viso e amaramente compiangevo il mio infelice stato. Mentre mi ero abbandonato al mio dolore, intesi uno strepito poco lontano venendo dalla parte della macchia.

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titolo:
Visioni e profezie
titolo per ordinamento:
Visioni e profezie
autore:
opera di riferimento:
Visioni e profezie / David Lazzaretti ; con una introduzione di Francesco Sapori. - Lanciano : R. Carabba, 1913. - 132 p. ; 20 cm. – (Cultura dell'anima ; 37)
cura:
Francesco Sapori
licenza:

data pubblicazione:
5 settembre 2008
opera elenco:
V
soggetto BISAC:
FICTION / Classici
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Paolo Alberti, paoloalberti@iol.it
pubblicazione:
Claudio Paganelli, paganelli@mclink.it
revisione:
Paolo Oliva, paulinduliva@yahoo.it