Dall’incipit del libro:
Trascorsero appena tre anni, dacchè il valentissimo professore Edoardo Brizio, coll’autorità che gli procurano i molti servigi felicemente resi sull’archeologia italica, informava i lettori dell’Antologia (1892) intorno al problema delle origini etrusche; e già ci pare, per fortuna d’insperate scoverte, passato un grande spazio di tempo, e prossima, eziandio in tale rispetto, al soddisfacimento, poco fa creduto ben lontano, l’attesa di cento e cento generazioni di dotti: sicchè torni omai lecito profetare serbata alla fine del nostro glorioso secolo anche la soluzione di quel pauroso enimma, così importante anzitutto per la storia dell’antica Italia. Il miracolo si deve in gran parte alle fasce di una tarda e dimenticata mummia muliebre, e alla dotta, infaticabile diligenza dell’egittologo viennese J. Krall, il cui paziente acume seppe da quegl’ involucri dilacerati ricuperare ben 231 linee, etrusche d’alfabeto e di lingua.


