1914-1918

Il secondo volume delle memorie del generale Ludendorff vanno dal 1917 alla fine della guerra.

Anche in questo volume le citazioni relative all’Italia sono marginali, e pochissimo spazio è dedicato persino a Caporetto, dove le sei divisioni tedesche concesse da Ludendorff e Hindenburg agli alleati austriaci ebbero un peso determinante nella sconfitta italiana.

Allo stesso modo non viene citata la geniale intuizione di Ludendorff di organizzare il passaggio in Germania del treno blindato, carico di oro tedesco, con cui Lenin potè ritornare in Russia dalla Svizzera e sostenervi la rivoluzione, che avrebbe causato l’uscita dalla guerra dell’esercito russo. Ma qui il motivo è forse più chiaro: la stessa rivoluzione bolscevica avrebbe poi preso piede in Germania nel 1918 e sarebbe stata una delle cause della sconfitta tedesca. L’autore, che accusa il governo ed i partiti politici di non aver contrastato efficacemente la propaganda bolscevica, non poteva certo vantarsi di quell’operazione che aveva dato l’avvio a tutto questo.

Nel 1917 l’altro grande avvenimento è l’entrata in guerra degli Stati Uniti. Qui è interessante la citazione di un colloquio che coinvolse un diplomatico americano:

«Così rispose alla domanda circa le funzioni dell’America come 1.° Stato del mondo:

“Prima della guerra il Paese più laborioso d’Europa fu indubbiamente la Germania. Noi (America), come anche l’Inghilterra, vedemmo quanto fosse salita in potenza la Germania, che in poche decine d’anni era diventata il più grande Stato e avrebbe preso a dirigere (dictated) non solo l’Europa ma tutto il mondo. Era un pericolo e noi (America) lo riconoscemmo. Per questo motivo ci siamo interessati della cosa, e credemmo di vederci chiaro. Siamo persuasi che il nostro popolo, dopo la guerra, avrà funzioni direttive. Dirigeremo non la sola Germania, ma tutta l’Europa. Molto aspetteranno da noi le Nazioni, e prima che altro, la pace, e l’avranno in base alle nostre condizioni e a prezzo di quanto vorremo noi!”

“L’America imporrà la sua volontà ai proprii Alleati?”

“Sì, la imporremo! Ma avranno trattamento migliore degli altri Stati (Potenze centrali), come noi (America) avremo trattamento migliore da loro (Alleati). Tutto questo non è che un affare. E tale è sempre e unicamente stata la guerra!”»

Parlando del 1918 viene citata la grippe, l’influenza, come uno dei principali problemi incontrati dall’esercito. È forse la prima volta che incontro una citazione del genere in testi sulla grande guerra. Naturalmente la censura militare impedì, in entrambi gli schieramenti, la diffusione di notizie relative all’epidemia, ed è per questo motivo che divenne poi famosa come Spagnola, perché in Spagna, paese neutrale, non c’era questo impedimento.

Sinossi a cura di Claudio Paganelli

Dall’incipit del libro:

Secondo le previsioni umane il 1917 doveva essere l’anno più critico della nostra guerra di difesa all’ovest quantunque anche all’est le cose fossero molto serie. L’immediata collaborazione col Comando Supremo dell’Impero austro-ungarico non era più necessaria nella misura di prima all’epoca della campagna contro la Rumenia, dopo la semplificazione dei Comandi. Il Comando Supremo dell’esercito doveva trasferirsi ora al fronte est e io proposi Spaa o Kreuznach come nuovo quartiere. Spaa venne escluso, e Kreuznach era specialmente adatta perchè da quella città partivano molti cavi per il fronte. Gli alberghi e le pensioni offrivano il desiderato ricovero e ristoro. Si predispose l’adattamento di Kreuznach, Münster sullo Stein e Bingen come Grande Quartier Generale e si stabilì il trasloco per la seconda metà di febbraio. Pel momento doveva rimanere possibile il ritorno a Pless. Il Comando Supremo austro-ungarico andò a Baden vicino a Vienna.
Il 1.° febbraio 1917 cominciò la guerra sottomarina con incrociatori sommergibili. Si vide subito che non erano necessarie delle speciali misure protettive contro l’Olanda e la Danimarca, e le truppe a ciò destinate furono liberate per il fronte dell’ovest. Quivi si doveva tenere conto della continuazione dell’attacco inglese sulla Somme, attacco che poteva eventualmente estendersi verso il nord. Era possibile che questo attacco potesse essere accompagnato da un attacco francese fra Roye e Noyon, ma era più probabile ancora che la Francia, come nell’autunno del 1915, attaccasse il nostro fronte di Soissons-Reims-Argonne.

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titolo:
I miei ricordi di guerra. Volume secondo
sottotitolo:
1914-1918
titolo per ordinamento:
I miei ricordi di guerra. Volume secondo
descrizione breve:
Questo secondo volume delle memorie del generale Ludendorff vanno dal 1917 alla fine della guerra. Anche qui le citazioni relative all’Italia sono marginali, e pochissimo spazio è dedicato persino a Caporetto. Ma spazio è dato all’entrata in guerra, nel 1917, degli Stati Uniti, anche con un interessante citazione di un colloquio che coinvolse un diplomatico americano.
autore:
opera di riferimento:
I miei ricordi di guerra : 1914-1918. Volume secondo / Erich Ludendorff. – Milano : Treves, 1920. - 273 p., c. geogr. ; 24 cm
licenza:

data pubblicazione:
4 marzo 2025
opera elenco:
M
soggetto BISAC:
STORIA / Generale
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Umberto Galerati, umgaler@alice.it
impaginazione:
Umberto Galerati, umgaler@alice.it
pubblicazione:
Claudio Paganelli, paganelli@mclink.it
Claudia Pantanetti, liberabibliotecapgt@gmail.com
revisione:
Claudio Paganelli, paganelli@mclink.it