Étienne de La Boétie nacque a Sarlat, Dordogna, il 1° novembre 1530. Il padre era luogotenente del re, ma morì quando il figlio era ancora ragazzo, per questo Étienne andò a vivere con lo zio, curato di Bouilhonnas.
Si laureò in giurisprudenza a Orléans, nel 1553, e subito ottenne la carica di consigliere al Parlamento di Bordeaux. Oltre all’esercizio di questa attività, egli si dedicò allo studio delle lingue classiche, divenne un esperto ellenista e un conoscitore del pensiero e della saggezza antiche e traduttore di opere classiche latine e greche (Senofonte, Aristotele e Plutarco, tra gli altri).
Tra il 1546 ed il 1550 scrisse il Discours de la servitude volontaire, o Contr’un, che fu, dopo il 1550, rimaneggiato, ma pubblicato da S. Goulard solo nel 1576, postumo, in una raccolta miscellanea.
Tra il 1560 e il 1562 fu designato a svolgere varie missioni in qualità di consigliere e nel 1557, alla riunione della Cour des Aides al Parlamento, conobbe Montaigne. Ebbe inizio tra i due un intenso rapporto di amicizia; Montaigne fu un grande ammiratore di La Boétie, che lo aveva iniziato alla filosofia stoica, e contribuì a consolidarne la fama dedicandogli alcune pagine dei suoi Essais.
La Boétie morì giovanissimo (il 18 agosto 1563), nella casa di campagna del cognato di Montaigne, nei pressi di Bordeaux, assistito dallo stesso Montaigne, il quale nel 1580 curò un’edizione delle opere dell’amico.
Le opinioni circa l’interpretazione della sua opera sono state svariate; da taluni si considerava il Discours un’esaltazione in senso classico della libertà umana contro la tirannide, altri vi leggevano una chiara presa di posizione politica sul problema della libertà in campo religioso. Montaigne suggerisce che l’opera debba essere considerata un apolitico esercizio oratorio, espressione dell’umanesimo e dell’erudizione dell’autore. Resta il fatto che l’opera è stata ripresa e reintepretata a sostegno di ogni rivolta dal momento della sua pubblicazione in poi, dalla battaglia dei protestanti alla rivoluzione del 1789, alla Comune.
Importante il contributo che questa opera diede al dibattito politico del secondo Cinquecento influenzando da un lato i libellisti protestanti ed il loro antidispotismo, dall’altro politici e giuristi e quanti, come Bodin, intesero pervenire a un’idea nuova di potere monarchico. Il ritrovamento alla biblioteca Méjanes di Aix-en-Provence di un Mémoire sur l’édit de janvier (1562), in cui La Boétie auspicava il ritorno a un solo culto autorizzato, in nome dell’armonia e dell’unità del regno e si faceva promotore di una forte monarchia antifeudale in grado di tenere a freno sia i riformatori che i cattolici reazionari, fa oggi propendere per l’interpretazione che ne diede Montaigne. In pratica si ritiene che il Discors sviluppi considerazioni astratte e generali sulla politica, forse in risposta agli scritti di Machiavelli.
La Boétie fu anche autore di 29 sonetti d’amore di tipo petrarchista e di diverse poesie in francese e in latino.
Bibliografia
Poesia:
- Vers français de feu E. de La Boétie, pub. par Montaigne (1571);
- Vers français (1572);
- 29 sonetti in: Essais de Montaigne (1580).
Saggistica:
- Discours de la servitude volontaire, ou Contr’un, in: S. Goulart, Mémoires de l’estat de France sous Charles IX, vol. III (1577).
Traduzioni:
- La mesnagerie de Xénophon.
- Les règles de mariage de Plutarque.
- Lettre de consolation de Plutarque à sa femme (1571).
Edizioni:
- Oeuvres complètes, éd. P. Bonnefon, Bordeaux et Paris, 1892 (Genève, Slatkine Reprints, 1967);
- Discours de la servitude volontaire, suivi du Mémoire touchant l’Edit de Janvier (1562) et d’une lettre de M le Conseiller Montaigne, éd. P Bonnefon, Paris, Bossard, 1922;
- Vers français de feu Étienne de La Boétie – Six sonnets, vingt-neuf sonnets, in Poètes du XVIe siècle, éd. A. M. Schmidt Paris, Gallimard (Bibliothèque de la Pléiade) 1953;
- Oeuvres politiques, prés. F. Hincker, Paris, Editions sociales, 1963;
- Discours de la servitude volontaire, R Léonard, Paris, Payot, 1976;
- Discours de la servitude volontaire, éd. S. Goyard-Fabre, Paris, Flammarion, 1983;
- Mémoire sur la pacification des troubles, éd. crit. M. Smith, Genève, Droz, 1983.
Traduzioni italiane:
- Il contr’uno, tr. P. Fanfani, Firenze, Le Monnier, 1944;
- Discorso sulla servitù volontaria, cur. L. Geninazzi, Milano, Jaca Book, 1979.
Fonti:
- Notizia bio-bibliografica in “Discorso sulla servitù volontaria” (Traduzione di Giuseppe Pintorno) – La vita felice, Milano 1996.
- Lionello Sozzi: voce ” Discorso sulla servitù volontaria” in Dizionario dei capolavori, volume I. Torino, 1987.
Nota biografica a cura di Paolo Alberti.