Dall’incipit del libro:
Sovvenendomi, magnanimo e generoso monsignore, quasi di continuo le alte cortesie e le dolcissime accoglienze, che per bontà vostra infinita usate di fare a ciascheduno comunemente, e massime a coloro che mostrano d’amarvi, e tenervi caro ogni giorno più, come sono io, astretto dai lacci della gratitudine, non ho potuto non ricordarmi i meriti grandi ancora, che voi cercate pure di conferirmi sempre, poco ai passati, de’ quali posso dire con verità di avere ricevuto un monte, l’animo vostro splendido e reale rivolgendo; per la qual cosa n’è nato in me un desìo sì fatto, già son più mesi, di riconoscere almeno in qualche particella, se non in tutto, que’ beneficj che mi avete sempre con larga mano distribuiti; chè, non potendo in, alcun modo più celarlo, mi è stato forza aprirvelo qui, e qui farvelo, quasi in purissimo specchio, rimirare. Perciocchè, sapendo io voi poco men sin dalle fasce quasi aver avuto in sommo piacere la contemplazione di qualche bella e leggiadra donna, cosa veramente degna de’ vostri pari, cioè di spiriti ben creati e gentili; insomma ho deliberato di farvi qui vedere una bellissima, e quale so ben io, che mai non vedeste addietro cogli occhi vostri, donna dipinta e perfetta da cinque pennelli di cinque perfetti ed accorti signori, che per voi, ove fosse bisogno, esporrebbono la vita ad ogni pericoloso rischio, e ad ogni prova.


