La Rapsodia n. 8, in Fa diesis minore, è dedicata al barone Anton Augusz, ammiratore e amico di Liszt. Ancor più della n. 7, l’ottava rapsodia è il brano più abbellito e arricchito da cadenze e trilli dell’intera raccolta. Non è tra le più famose, ma non a caso a volte è soprannominata “Il Capriccio” (per l’andamento che distingue tutto il pezzo). Un Lento a Capriccio, per l’appunto, dà inizio al tema del lassan (f mesto), avente un aspetto serio e malinconico fin dall’inizio, ma circondato da sfreccianti note di abbellimento quasi a voler “liberare” il tema dal suo carattere lento per accelerarlo “capricciosamente”. All’inizio prevale il carattere triste e marcato, che ancor più si sente quando il tema viene riproposto meno acuto (dopo un lungo trillo) in un Sempre lento malinconico assai (f espressivo). È qui che cominciano a prevalere le note di abbellimento, mentre il tema si rinforza ripetendosi marcato con ottave nel registro grave, accompagnato dalla mano destra con “volanti” arpeggi di biscrome. Dopo poco il tema torna acuto in f, irrobustito da pesanti accordi, succeduti da rapidissime cadenze che dileguano il tema tra mille sfumature. Giunge ora un Allegretto con grazia (in p) che si può definire friska, il cui tema è spoglio dalle cadenze e quindi più tranquillo, ma allo stesso tempo ha un sapore assai più sereno e brioso. Tale tema si sviluppa in tutte le posizioni e poco a poco si arricchisce con fantasie e si alterna con ampi arpeggi in sestine (f brillante). Un crescendo e una cadenza “schizzante” portano ad un Presto giocoso assai (in ff), costituito da vibranti accordi scherzosi e vorticanti (strepitoso), che terminano “fulmineamente” in un fff. Tecnicamente è simile alla rapsodia n. 7, anche per l’agilità richiesta negli abbellimenti, tuttavia è interpretata più spesso rispetto alla precedente.
Sinossi tratta da Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Rapsodie_ungheresi
Dedica: Anton Augusz
lista di esecuzione:
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