Le Operette morali sono una raccolta di ventiquattro componimenti in prosa, divise tra dialoghie novelle dallo stile medio e ironico, scritte tra il 1824 ed il 1832.

Sono state pubblicate definitivamente a Napoli nel 1835, dopo due edizioni intermedie nel 1827 e nel 1834. Le Operette sono l’approdo letterario di quasi tutto lo Zibaldone.

I temi sono quelli cari al poeta: il rapporto dell’uomo con la storia, con i suoi simili ed in particolare con la Natura, di cui Leopardi matura una personale visione filosofica; il confronto tra i valori del passato e la situazione statica e degenerata del presente; la potenza delle illusioni, la gloria e la noia.

Sono tematiche riproposte alla luce del cambiamento radicale avvenuto nel cuore dello scrittore:la ragione non è più un ostacolo alla felicità, ma l’unico strumento umano per sfuggire alla disperazione. A differenza dei Canti, sono state concepite interamente nell’anno 1824. Le differenti edizioni testimoniano integrazioni di dialoghi successivi e aggiustamenti circa il messaggio finale.

Note biografiche tratte e riassunte da Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Operette_morali.

Dall’incipit del libro:

Narrasi che tutti gli uomini che da principio popolarono la terra, fossero creati per ogni dove a un medesimo tempo, e tutti bambini, e fossero nutricati dalle api, dalle capre e dalle colombe nel modo che i poeti favoleggiarono dell’educazione di Giove. E che la terra fosse molto più piccola che ora non è, quasi tutti i paesi piani, il cielo senza stelle, non fosse creato il mare, e apparisse nel mondo molto minore varietà e magnificenza che oggi non vi si scuopre. Ma nondimeno gli uomini compiacendosi insaziabilmente di riguardare e di considerare il cielo e la terra, maravigliandosene sopra modo e riputando l’uno e l’altra bellissimi e, non che vasti, ma infiniti, così di grandezza come di maestà e di leggiadria; pascendosi oltre a ciò di lietissime speranze, e traendo da ciascun sentimento della loro vita incredibili diletti, crescevano con molto contento, e con poco meno che opinione di felicità. Così consumata dolcissimamente la fanciullezza e la prima adolescenza, e venuti in età più ferma, incominciarono a provare alcuna mutazione. Perciocché le speranze, che eglino fino a quel tempo erano andati rimettendo di giorno in giorno, non si riducendo ancora ad effetto, parve loro che meritassero poca fede; e contentarsi di quello che presentemente godessero, senza promettersi verun accrescimento di bene, non pareva loro di potere, massimamente che l’aspetto delle cose naturali e ciascuna parte della vita giornaliera, o per l’assuefazione o per essere diminuita nei loro animi quella prima vivacità, non riusciva loro di gran lungo così dilettevole e grata come a principio.

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titolo:
Operette morali
titolo per ordinamento:
Operette morali
autore:
opera di riferimento:
Operette morali / Giacomo Leopardi; introduzione e note di Saverio Orlando; con un breve dizionario ideologico. - Milano: Biblioteca universale Rizzoli, 1994. - 372 p.: ill., 2 ritr.; 20 cm.
licenza:

data pubblicazione:
2 settembre 2013
opera elenco:
O
ISBN opera di riferimento:
88-17-15212-9
ISBN:
9788897313458
soggetto BISAC:
FICTION / Classici
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Giorgio Concas, gio.concas@tiscali.it
Franco Perini, fperini@comune.colognomonzese.mi.it (revisione)
pubblicazione:
Catia Righi, catia_righi@tin.it
revisione:
Giorgio Concas, gio.concas@tiscali.it