Dall’incipit del libro:
NPoche noterelle biografiche su questo bizzarro ingegno che in mezzo al decadimento letterario del secolo dcimosettimo, quasi da solo seppe serbarsi immune dalla universale corruzione.
Nacque in Gubbio il 5 aprile 1621, da Alessandro Lazzarelli e da una Gentile Crivelli.
Fu messo in seminario a Gubbio e vi rimase, sotto la direzione dei Gesuiti, fino a quindici anni, studiandovi belle lettere e filosofia. Mortogli il padre, un suo zio lo mandò a studiare al collegio di Sapienza Vecchia a Perugia. Quivi si addottorò in Diritto civile e canonico nel 1640. Venuto in Roma, fece pratica, successivamente, presso monsignor Bichi uditore di Rota e presso Monsignor Marinoni giureconsulto valentissimo. In seguito, il cardinale Carpegna, innamoratosi dell’ingegno e della giovialità del Lazzarelli, lo chiamò presso di sè, e, per invogliarlo alla carriera ecclesiastica, lo nominò d’improvviso canonico.



