Giovanni Lanzalone nacque a Vallo della Lucania il 21 febbraio 1852 e morì a Salerno il 12 maggio 1936. È stato un poeta, critico letterario e scrittore italiano.
Fu discepolo prediletto di Francesco De Sanctis e di Luigi Settembrini. Ebbe fitti rapporti umanistici con Benedetto Croce con il quale non condivideva i pensieri filosofici.
All’età di ventuno anni, appena laureato, venne chiamato ad insegnare nella cattedra d’Italiano, presso il Liceo classico Ennio Quirino Visconti di Roma. Al rientro nella sua Salerno fondò il convitto-scuola “Luigi Settembrini”, che volle intitolare al suo Maestro di studi. Fondò, inoltre, tre riviste letterarie: “Stella Polare”, “Luigi Settembrini” e “Arte e Morale”.
Tra le opere di Giovanni Lanzalone ricordiamo: L’antifuturista, Versi Borghesi, Fior di Spini, L’Arte Voluttuosa, Idilli Cilentani, Il Cuculo, Echi Leopardiani, Il Suicidio della Guerra, Accenni di Critica Nuova.
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Note biografiche a cura di Michele De Russi
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In questo breve scritto l'autore sostiene l'impossibilità di creare una lingua universale in maniera artificiale. Ma potrebbe nascere una lingua universale dalle lingue nazionali, in modo naturale, così come le lingue nazionali sono nate dai vari dialetti.