Giovanni Lorenzoni nacque in Friuli, a Gradisca d’Isonzo, nel 1884 da una famiglia di artigiani. Seguì i suoi studi presso lo Staatsgymnasium di Gorizia, presso il quale ottenne, nel 1904, la maturità liceale. Da sempre appassionato della lingua e storia locale, nel 1907 fondò e diresse “Le nuove pagine. Periodico mensile di letteratura e di storia delle terre friulane”, ma lo scarso numero di abbonamenti terminò l’esperienza. Tre anni dopo, nel 1910, Lorenzoni riprese l’attività con “Forum Iulii”, rivista anch’essa dedicata alla cultura locale. Sempre a Gorizia lavorò fino al 1910 come ragioniere presso l’Istituto di credito provinciale.

Prima della guerra, si trasferì con la famiglia a Innsbruck, dove, grazie a una borsa di studio governativa, studiò filologia romanza presso la locale Università e conseguì la laurea. Allo scoppio della guerra si trovava a Montpellier, in Francia, per un periodo di perfezionamento, mentre la moglie e i due figli, che erano rimasti a Innsbruck, vennero mandati al campo profughi di Wagna, in Stiria. Tornato in patria, Lorenzoni fu amministratore dei comuni del Sabotino per conto del Comando supremo italiano. Convinto irredentista, durante il conflitto fu ispettore scolastico nel Goriziano e direttore delle scuole alloglotte.

La sua carriera si svolse principalmente nel campo della didattica. Fu professore e poi preside in istituti scolastici di Firenze, Gorizia, Tolmino, Idria, Tarvisio e Cividale. Si stabilì con la famiglia nei pressi di Cividale e nel 1938 venne nominato lettore di italiano all’Università a Lisbona. Nel 1940 assunse il ruolo di Provveditore agli studi di Cattaro, Belluno e Savona e nel 1945 venne messo a disposizione del Ministero. Divenne direttore del Centro di Studi Goriziani e con questa veste si dedicò ad un lavoro di ricerca toponomastica che però non vide mai la luce a causa della sua improvvisa scomparsa, avvenuta nel novembre 1950.

Scrisse su vari temi: filologia, folclore, toponomastica, linguistica. I suoi studi di filologia romanza lo portarono ad avere un’approfondita conoscenza di parecchie lingue europee; per questo fu incaricato di controllare i libri di testo per l’insegnamento delle lingue tedesca e slovena nelle scuole d’istruzione media, e fu nominato traduttore e interprete ufficiale presso i Tribunali di Gorizia e Udine; fu membro e collaboratore della Deputazione di Storia Patria di Venezia e collaborò con l’Enciclopedia Treccani per la redazione filologica di toponimi di lingue slave.

Lorenzoni contribuì, nel novembre 1919 a Gorizia, alla fondazione della Società filologica friulana “G.J. Ascoli”. La Società è protagonista ancor’oggi molto attiva della vita culturale friulana, attraverso un’intensa produzione scientifica, legata soprattutto alle discipline linguistiche. Promotori della storica riunione del 1919 furono il linguista Ugo Pellis, principale ideatore e realizzatore dell’iniziativa, lo storico della letteratura Bindo Chiurlo e il conte Giovanni Battista Della Porta. Erano presenti numerosi intellettuali, oltre a Giovanni Lorenzoni, che venne eletto alla presidenza. La Società venne intitolata all’illustre glottologo goriziano Graziadio Isaia Ascoli, e la sede venne fissata a Udine.

I primi anni di attività della Società Filologica Friulana non furono semplici: il progetto culturale di valorizzazione della particolare cultura friulana si dovette confrontare con il fascismo che non ammetteva l’esistenza di istituti culturali che non fossero espressione di italianità e di nazionalismo. Tra le imprese di maggiore spessore promosse dalla Società si segnala l’Atlante linguistico italiano, un’opera fondamentale per gli studi di linguistica e dialettologia italiana, la quale, oltre a materiali etnolinguistici, conserva un ricco archivio di oltre 7 mila immagini, che testimonia la vita quotidiana in Italia – in particolare in Friuli – durante gli anni Venti e Trenta del ‘900. Nel secondo dopoguerra fece parte della Società il poeta, scrittore e regista Pier Paolo Pasolini.

Lorenzoni fu direttore del Bollettino della S.F.F. “Il Strolic”; collaborò alle riviste “La Panarie”, “Forum Juli”, “Ce Fastu?”, “Sot la nape”, “Studi Goriziani”. Scrisse articoli per “Il Resto del Carlino”, “Il Corriere Friulano”, “Squille Isontine”, “Il lavoro del Friuli” ed altri.

Fu anche poeta e prosatore di vena facile e feconda. Pasolini fu tra i suoi estimatori. Oltre ai suoi versi dispersi in pubblicazioni periodiche, fra il 1904 e il 1949 pubblicò alcune raccolte di versi friulani accomunate dal tono composto, gentile e armonioso. Nonostante un’indubbia ricca preparazione letteraria, in tutta l’opera il poeta Lorenzoni segue il solco della tradizione mantenendosi entro i confini di una scrittura fresca e nostalgica, dai tratti evanescenti, indeterminati e allusivi, assecondando la spontaneità della parlata popolare ma senza rinunciare alla preziosità e al controllo formali, espressi anche dall’instancabile ricerca metrica.

Le principali opere a stampa di poesia, riportate nel Dizionario biografico dei Friulani:

  • Juventus (sunets furlans), Gorizia, Paternolli, 1904
  • Vôs dal Friûl. Poesiis, Gurizze, Paternolli, 1910
  • La polente, Gorizia, Stab. Tip. Pallich e Obizzi, 1911
  • Dì par dì, Udine, Del Bianco, 1922
  • Versi friulani, Udine, Libreria Carducci, 1926
  • Versi friulani. II serie (1926-1946), Gorizia, Paternolli, 1948
  • Chest miò cûr (a cura di A. Ciceri), Udine, Società Filologica Friulana, 1976
  • L’agnul, Udine, AGF, 1984

Una ricca bibliografia è presente sul sito del Dizionario Biografico dei Friulani, che integriamo con::

  • Pasolini P.P., Sguardo ai dialettali. Quaderno romanzo n. 3, pubblicazioni dell’Academiuta de lenga furlana, Casarsa, 1947
  • (DE) Zeitschrift für romanische Philologie: Bibliographie, M. Niemeyer, 1951
  • Giovanni Lorenzoni, prosatore, linguista e poeta, Gradisca. Comune di Gradisca, 1987. Contiene due conferenze, di Giorgio Faggin e di Eraldo Sgubin, che si erano tenute centenario della nascita, tre anni prima.
  • (EN) Haller Hermann W., The Other Italy. The Literary Canon in Dialect. Toronto-Buffalo-London, The University of Toronto Press, 1999
  • Borsellino Nino, Pedullà Walter, Letteratura italiana del Novecento Rizzoli Larousse: Le forme del realismo, dal realismo magico al neorealismo, 1930-1960, Rizzoli, 2000

Fonti:

Note biografiche a cura di Claudia Pantanetti, Libera Biblioteca PG Terzi APS

Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)

  • Versi friulani
    Le poesie raccolte in questo volumetto, sono il meglio, selezionato dallo stesso autore, delle sue fatiche letterarie giovanili. L’espressione di sentimenti, la descrizione di ambienti, l’immediatezza del messaggio comunicativo prendono un vigore speciale con l’uso del dialetto.
 
autore:
Giovanni Lorenzoni
ordinamento:
Lorenzoni, Giovanni
elenco:
L