Jacopo Lombardini (Gragnana, 13 dicembre 1892 – Mauthausen, 25 aprile 1945) è stato un educatore e predicatore protestante italiano. Membro della Resistenza durante la seconda guerra mondiale, fu deportato nei campi di concentramento nazifascisti, dove trovò la morte.

Jacopo Lombardini nacque il 13 dicembre 1892 a Gragnana (frazione di Carrara). Crebbe e venne educato in una famiglia di cavatori di marmo, di ideali mazziniani, e nel 1915 si iscrisse al partito repubblicano. Nonostante le condizioni economicamente precarie della famiglia, riuscì con grandi sacrifici a studiare all’istituto magistrale, superando gli esami di maturità.

Dopo aver partecipato come volontario di guerra al primo conflitto mondiale, dopo il rientro incominciò una collaborazione con il periodico La sveglia repubblicana, mentre stabiliva anche alcuni contatti con ambienti anarchici. Durante il regime fascista gli fu poi impedito di svolgere la professione di insegnante a causa delle sue posizioni politiche: antifascista convinto, venne picchiato, deriso, allontanato da ogni regolare posto di lavoro.

Proprio in quegli anni di crisi personale e professionale, nel luglio 1921 Lombardini scoprì la fede cristiana attraverso la predicazione di un piccolo gruppo evangelico metodista, e divenne egli stesso predicatore volontario. Nel 1923-1924 studiò Teologia presso la Facoltà valdese di Roma. Ritornato in provincia di Massa Carrara, visse impartendo lezioni private e lavorando nella propaganda antifascista.

Trasferitosi a Torino nel 1940 e divenuto membro della Chiesa Evangelica Valdese, fu assunto come educatore nel locale Convitto Valdese. Nel 1943 aderì al nascente Partito d’Azione e dopo l’Otto settembre divenne un partigiano ed assunse l’incarico di commissario politico (con il nome di battaglia di “Professore”) e di predicatore evangelico delle formazioni Giustizia e Libertà della Quinta Divisione Alpina “Sergio Toja”.

Il 24 marzo 1944 Lombardini fu catturato insieme ad altri partigiani in seguito ad un rastrellamento in Val Germanasca, compiuto da SS tedesche e fascisti italiani. Condotto nella caserma di Bobbio Pellice, fu sottoposto per più giorni a tortura e brutali pestaggi. Il 31 marzo fu trasferito alle carceri Nuove di Torino, dove rimase fino all’inizio di maggio, quando fu trasferito al campo di Fossoli. A metà luglio fu inviato al campo di transito di Bolzano, e il 5 agosto fu deportato al Campo di concentramento di Mauthausen-Gusen.

Lombardini resistette otto mesi alle privazioni e ai maltrattamenti, prodigandosi per sostenere materialmente e moralmente i suoi compagni di deportazione. Dopo vari mesi di lavoro forzato, fu ricoverato nell’infermeria del Campo di concentramento di Melk. Ricondotto a Mauthausen, il 24 aprile 1945 fu selezionato per l’eliminazione tramite camera a gas: fu ucciso il giorno successivo, insieme con altri giovani partigiani, alcuni ebrei e altri deportati.

Nel dopoguerra gli fu riconosciuta la medaglia d’argento al valor militare alla memoria, e nel suo paese natale gli fu dedicata una lapide e la locale scuola elementare venne intitolata al suo nome.

Note biografiche tratte e riassunte da Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Jacopo_Lombardini

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Jacopo Lombardini
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Lombardini, Jacopo
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